martedì 12 novembre 2024

Le democrazie occidentali ostaggio della retorica della sinistra Parte I





Nel 1889 nasce a Parigi l'internazionale socialista e la seconda internazionale socialista nasce 1951 a Francoforte. L'Internazionale Socialista si ricostituì dopo la seconda guerra mondiale nel 1947 a Zurigo. Oggi abbiamo l'Unione Internazionale della Gioventù Socialista. In sintesi si tratta di un'unione di partiti operai, socialisti e comunisti associati a livello internazionale. Ometto di citare le internazionali dei comunisti guidati da Mosca.

Le idee centrali della II Internazionale socialista furono il perseguimento della "giustizia sociale" la "libertà" e la "pace mondiale" Idee eticamente condivisibili se non fosse per l'impossibilità di attuarle, non perché sia utopica, ma perché carente di analisi della realtà sociale ed economica, che è dinamica e non codificabile in un principio calato dall'alto. Questa postulato si basa su un'idea romantica quanto impossibile.

La società umana è costituita di popoli distinti tra loro per cultura, tradizioni, aspirazioni, e questo è un dato. I popoli orientali hanno loro valori e tradizioni, i popoli medio-orientali i loro, gli europei i loro ecc. Dentro questo insieme ampio, abbiamo un sottoinsieme ancora più limitato: le nazioni. Anche se i socialisti si ostinano a negare l'idea della "nazione" perché la riconducono ad una idea fascista, idea sbagliata, perché questa idea la ritroviamo nella Torah (come da tradizione orale 1300 anni a.C.).

Se per un assunto ideologico, assimilabile ad un dogma religioso, pretendiamo di ignorare la specificità delle nazioni, fatte da lingua, religione, cultura artistica, storia ecc, rischiamo di sbagliare, come di fatto accade, la traiettoria delle analisi per  il perseguimento della "giustizia sociale" la "libertà" e la "pace mondiale". In questo senso piaccia o no Vannacci nel suo libro dice una cosa corretta: le differenze esistono, anche se abilmente manipolata nei dibattiti politici da esponenti della sinistra italiana ripetendo i loro mantra.

Per ultimo abbiamo i sotto gruppi che sono rappresentanti dai partiti politici, dalle religioni ed anche da coloro che non assumono posizioni perché non condividono nessuna posizione, astenuti e atei o altro. Questi sotto gruppi  sono una realtà e se non si comprendono le loro ragioni e si insiste a promuovere la propria visione della  "giustizia sociale" la "libertà" e la "pace mondiale", l'ideologia di sinistra non avrà mai soluzioni e raccoglierà sempre fallimenti.

Questa è la premessa, è necessaria per comprendere come e perché le destre sono in rimonta contro la retorica della sinistra, proprio perché comprendono che la giustizia sociale, le libertà e la pace mondiale comportano compromessi ed anche revisione coraggiosa di alcuni postulati che non siamo tutti uguali come popoli, come nazioni e come individui e se non accogliamo queste particolarità avremo sempre società instabili. Per esempio le destre europee hanno rivisto le loro posizioni sul sionismo mentre la sinistra no.

Continuare la retorica dell'antifascismo (dimenticando che questi movimenti fascisti sono il prodotto delle sinistre e non delle forze laiche e liberali) perché vediamo nelle destre del nostro secolo una riedizione del fascismo, franchismo, nazismo, significa non osservare la realtà e non interpretare i veri bisogni delle persone, i problemi delle singole nazioni, i movimenti sociali nelle varie parti della terra. La domanda sarebbe: perché le destre crescono? Cosa non abbiamo capito della realtà che emerge? Il ricorso al Lupo al Lupo è controproducente. Il pensiero unico, ovvero, l'idea "dogmatica" che tutti dobbiamo percepire, vedere, ragionare, condividere gli setti valori, è sbagliata. 

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