Oggi? La sinistra nel mondo occidentale promuove l'utopia della società multiculturale, tuttavia questa idea non è dimostrata dalla storia passata e recente. In tutte le società, nel passato come nel presente, le città si sono caratterizzate per la presenza di quartieri con forte caratterizzazione etnica, latini, indiani, cinesi, africani, arabi ecc con specifiche caratteristiche culturali, tipiche della loro provenienza etnica, nel concepire la vita di quartiere, nella ristorazione ed altre attività artigianali. Anche le scuole risentono di questa specificità. La società multiculturali sono state e sono solo sacche di emarginazioni sociali in quella fascia della popolazione povera o piccola borghese.
La presenza di queste aree di emarginazione diventano strumentalmente bacino elettorale nelle competizioni elettorali e coacervo di problemi per la comunità per la presenza e crescita di individui non integrati nel tessuto sociale e violenti. Le città americane e quelle europee ne sono un esempio. Le destre condannano l'immigrazione non controllata e le sinistre esaltano la multiculturalità ed i benefici dell'inclusione, ma per trovare casi di "integrazione" dobbiamo salire la scala sociale e vediamo che la classe medio alta, caratterizzata da alti redditi, si è integrata perché hanno un alto livello culturale e abitano in quartieri ricchi e mandano i loro figli in scuole di qualità, frequentano i Lions Clubs e Rotary Club. I cittadini poveri che sono operai o commercianti si emarginano da se e semmai condividono la loro emarginazione anche con i nativi che vivono la stessa situazione sociale (quartieri, culto e reddito). Questi cittadini che identifichiamo di seconda e terza generazione rimangono nei costumi, nella lingua e nel vivere sociale cinesi, latini, indiani, africani ecc. Possiamo affermare che la vera inclusione è generata dal reddito.
Anche immaginando la religione come elemento comune per alcune fasce di popolazione, di origine europea, vediamo come l'appartenenza ad un culto cristiano non cattolico spesso si manifesta con chiese - comunità rumene, chiese - comunità cinesi, ecc. in cui l'appartenenza culturale e la nazionalità ne sono la matrice comune. Il multiculturalismo come sintesi di più culture non esiste ed è impossibile perché la matrice culturale-nazionale di provenienza è l'unico elemento di unione e fratellanza vera. Ognuno sente la propria nazionalità come elemento che accomuna. L'altro è sempre l'altro.
Tuttavia, a decretare la morte dell'ideologia del multiculturalismo è l'immigrazione araba-musulmana dove il fattore totalizzante della religione ne condiziona il vivere sociale e soprattutto la relazione, ovvero, la non relazione con le altre comunità non musulmane. Non si creano problemi con i cristiani, gli ebrei, gli induisti, i buddisti ecc, perché tutte religioni inclusive, ma i problemi si creano con gli immigrati islamici che non vogliono essere contaminati dalla società ospitante e portano con loro un messaggio apocalittico per le nostre società. Inoltre l'immigrazione dai paesi arabi - islamici non è fine a se stessa, ma persegue un disegno globale, quello di "islamizzare" le società ospitanti. I musulmani non sono culturalmente integrabili.