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sabato 17 agosto 2024

La Tregua secondo l'Islam?



La tregua non è la pace. 

La tregua è una pausa per poi riprendere successivamente le ostilità. 

La prima tregua con Quraysh fu concordata da Maometto a seguito della sua sconfitta per consentirgli di recuperare le forze e saccheggiare, vicino Medina, una colonia ebraica che ospitava la tribù Ebraica dei Banu an-Nadir. La tregua di Hudaybiyyah viene considerata dagli esegeti dell’Islam un’abile strattagemma politico: fare pace con un avversario i quel momento troppo forte per recuperare le forze e concentrarsi su un altro piú debole, per poi tornare alla carica non appena ci sono i presupposti per una vittoria. 

Nell'805 d.C. Costantino firmo una tregua con  Ibrāhīm ibn al-Aghlab emiro delle province romane dell'africa. Questa tregua non impedì ai musulmani di attaccare la Sicilia, la Sardegna e cosi la storia si sviluppa nel tempo, tregue e guerre. 

La pace con i cristiani e gli ebrei non è contemplata nell'islam, ma le tregue si, perché consentono di riorganizzarsi per il successivo scontro; quante tregue furono stabilite con i leader palestinesi? Nonostante le tregue, attentati terroristici, lanci di razzi ecc. Ciò che non comprende la società occidentale è che non sarà mai possibile una pace in Palestina, perché l'obiettivo dei paesi arabi non è la formazione di due stati per due popoli, ma la cancellazione dello stato sionista di Israele. Semmai si raggiungerà una tregua a Gaza, questa non sarà finalizzata alla pace, ma alla riorganizzazione per un'ennesima aggressione. Perché la tregua sia propedeutica alla pace è necessario che i paesi membri della Lega Araba riconoscano definitivamente lo stato di Israele (cambiando il loro statuto), allora si che la tregua sarebbe una fase per raggiungere la pace. 

Quando il 29/11/1947 l'ONU approvò a maggioranza di 2/3 la spartizione della Palestina in uno stato ebraico ed in uno stato arabo, il piano fu osteggiato dagli arabi, infatti Israele non intrattiene relazioni diplomatiche con stati arabi eccetto la Turchia. Quando il 14/05/1948 fu fondato lo stato di Israele vi fu subito dopo nel 15/05/1948 la prima aggressione degli arabi Egitto, Transgiordania, Siria, Libano e Iraq, Arabia Saudita, Yemen  con l'obiettivo di creare lo stato arabo Palestinese non riconoscendo la spartizione dell'ONU. In occasione di questa aggressione araba gli israeliani riuscirono ad espandere il territorio anche ad aree inizialmente assegnata agli arabi. Gli Israeliani si insediarono legittimamente su alcuni territori a seguito di una guerra di aggressione mossa loro. Durante questo conflitto ci furono 3 tregue.

Nel 1963 Israele fu attaccata da parte Egitto, Siria e Giordania, conosciuta come Guerra di Yon Kippur; anche questa volta Israele respinse gli attacchi ed avanzò in territorio conteso, ma fu costretto ancora una volta al ritiro dalle grandi potenze. 

Nel 1964 nasce l'OLP con l'obiettivo di eliminare Israele. Egitto e Giordania aggredirono Israele nota con la guerra dei 5 giorni (5-10 giugno 1967)  Israele vinse e acquisì altri territori. L'ONU con la risoluzione 242 condannava le occupazioni israeliane, ma Israele e l'OLP non riconobbero la risoluzione. In questo periodo ci furono tregue imposte dalla comunità internazionale. Yasser Arafat presidente dell'OLP (1968) scelse la via terroristica come metodo di lotta. 

Il 26 marzo 1979 presidente egiziano Sadat, in seguito alla mediazione americana  firmò gli accordi di Camp Daviduna storica pace con Israele. Sadat fu infatti ucciso nel 1981 dai fondamentalisti islamici della Jihad. Da questo momento la guerra Araba-Israeliana prosegue con gli attentati terroristici, dirottamenti di aerei e navi. Tutto questo per non riconoscere il diritto all'esistenza dello Stato di Israele.

L'Italia e la Germania a seguito della sconfitta della 2 guerra mondiale cedettero terre, Israele a seguito diverse guerre di aggressione ha acquisito nuovi territori, ma non si tratta di occupazione ma di terre contese. La Carta delle Nazioni Unite, adottata nel 1945, stabilisce il principio del rispetto della sovranità territoriale e dell'integrità politica degli Stati, ma gli Stati Arabi non accettarono la spartizione non riconoscendo lo stato di Israele, impedendo di fatto la nascita dello stato della Palestina determinando una situazione ibrida

Israele legittimamente ha acquisito un territorio rifiutato dagli Arabi perché la ripartizione ONU non è condivisa e quindi prevale la storia, e storicamente le terre contese sono ebraiche anche se hanno subito diverse occupazioni, 1000 anni a.C. Re Davide occupo Gerusalemme (poi ci furono persiani, greci, romani,) e nel 600 d.C. fu occupata dai Musulmani, ma gli ebrei continuavano ad esistere anche sotto l'occupazione ottomana e il protettorato inglese. Oggi dopo il riconoscimento dello Stato di Israele e il rifiuto degli Arabi legittimamente Israele amministra quei territori. 

Io non credo che possa esistere un tregua per la pace, perché non è contemplata nel pensiero islamico, che concepisce una tregua solo come una pausa per riorganizzarsi e riprendere la guerra fino alla vittoria.

Ora davanti alla storia ed agli eventi di oggi esistono tre categorie di persone: coloro che per posizione ideologia sono antisionisti (semiti sono anche gli arabi) e quindi si alimentano delle ragioni di coloro che auspicano la cancellazione di Israele, e questa posizione è chiara; i sostenitori di Israele perché hanno conoscenza della storia del precedente secolo e che desiderano ricercare un equilibrio che porti alla pace; gli idioti, coloro che fanno proprie le ragioni antisioniste perché in modo acritico, sposano la causa di Hamas e del genocidio. 

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domenica 21 aprile 2024

Il boicottaggio delle Università Italiane nei confronti di quelle Israeliane

 



Lettera aperta ai Rettori che hanno accettato o promosso il boicottaggio delle Istituzioni Universitarie Israeliane

Se è vero che la cultura e lo sport dovrebbero essere espressione dell'umanità e contribuire al dialogo, il boicottaggio di Atenei impegnati nella ricerca scientifica e degli atleti in caso di conflitti (ora Russo-Uraina e Israele - Palestinese) costituiscono un arretramento etico nei confronti del "concetto di Pace". Coloro che promuovono la pace non possono promuovere il boicottaggio. 

Nel caso delle Università italiane e di altri paesi che boicottano le istituzioni Universitarie Israeliane ed i reciproci progetti di ricerca non solo danno un segnale non di "indipendenza della cultura" ma di "rottura" che non ha precedenti se consideriamo che le nostre Università cooperano e collaborano, come è giusto che sia, con Istituzioni culturali di tutto il mondo indipendentemente dal fatto che appartengano a paesi che violano costantemente le libertà individuali dei loro cittadini.

La Cina,...è considerata responsabile di crimini contro i suoi stessi cittadini[1]. La situazione dei diritti umani nella Repubblica Popolare internazional Cinese continua a subire numerose critiche da parte della maggior parte delle associazioni internazionali che si occupano di diritti umani che riportano numerose testimonianze di abusi ben documentati in violazione delle norme (fonte https://osservatorioterzosettore.fandom.com). Non parliamo dell'Iran, dove ...diritti Lgbt violati da Stato e famiglia (fonte https://www.osservatoriodiritti.it). Questo per fare alcuni esempi. A fronte di queste evidenze, i rettori delle Università che boicottano le Università israeliane, di un paese dove esiste l'unica democrazia del medio-oriente dove sono tutelati diritti delle minoranze religiose e sessuali (LGBT). Boicottano università che danno il maggior contributo alla ricerca in campo medico e tecnologico dove a perdere da questo boicottaggio sono solo le nostre università. Questi boicottaggi sono chiaramente un segno di antisemitismo e di incitazione all'odio.

Purtroppo queste posizioni di taluni rettori ci devono far riflettere la grave politicizzazione delle nostre università dove la sinistra ha seminato docenti non certo per merito, facendo perdere credibilità alle nostre istituzioni universitarie, e sul cattivo segnale che essi danno ai nostri giovani degradando la cultura a mezzo di strumentalizzazione politica e non di elevazione del libero pensiero. A questo punto dobbiamo pensare se questa caduta di livello dei rettori e dei docenti universitari sia frutto di un processo ideologico o di finanziamenti di dubbia provenienza. 

Erminio Petronio




venerdì 1 marzo 2024

Lo stupro e l'islam

 

 

 

Il 17 Luglio del  2023 a Palermo si consuma uno orrendo stupro di gruppo da parte di 7 ragazzi italiani ai danni di una ragazza di 19 anni. Stupro di una ragazzina di 13 anni a Catania da parte di 7 egiziani. Ovviamente i media hanno dato molto rilievo alla vicenda di Palermo perché erano italiani e scarso rilievo alla vicenda di Catania perché erano immigrati arabi in un centro di accoglienza. In questo articolo desidero sottolineare le differenze ferme restando che si tratta sempre di un orribile crimine. 

Con un post del 19/08/2023 l'associazione di Palermo Le Onde ETS esprimono solidarietà alla vittima. A Catania un esempio l'associazione Thamaia denuncia la circostanza il  28/02/2024 su Catania Today. Alle associazioni femminili generalmente militanti di sinistra sfugge una differenza: la cultura di provenienza. Infatti l'evento di Catania è quasi ignorato dalle TV e dai Giornalisti perché si teme che parlare di stupratori tunisini o egiziani  possa creare un preconcetto sui "rifugiati" ospiti di un centro di accoglienza. 

La questione è un'altra, che non si tratta di un problema che riguarda gli ospiti di una struttura di accoglienza ma di cultura islamica. I criminali italiani di Palermo hanno si stuprato perchè erano in preda all'alcol o alle droghe o altro. Ma loro sapevano e sanno che è un atto criminale e le famiglie di appartenenza vivranno con vergogna l'azione dei loro figli e pagheranno per la loro BRAVATA CRIMINALE. I giovani arabi di Catania no.  E' parte della loro cultura islamica stuprare donne non musulmane. Secondo Suad Salih, professoressa all’università di al Azhar, possedere le mogli del nemico per il proprio piacere durante la guerra è lecito ed autorizzato dall’islam.  Secondo i giuristi di Daesh, nell'islam, è permesso vendere, comprare o offrire donne schiave, anche bambine. Perché giustificare questi crimini selvaggi contro esseri umani solo perché essi non sono musulmani? Queste affermazioni devono far riflettere e non sottovalutare il fenomeno degli stupri ad opera di immigrati musulmani (https://www.asianews.it/notizie-it/Imam-Drouiche:-Lo-stupro-di-cristiane-e-yazide-non-si-pu%C3%B2-considerare-un-diritto-islamico-(I)-42986.html). Loro vedranno come un atto di giustizia l'zione che hanno compito e le sentenze del tribunale lasciandoli a piede libero la prenderanno come una debolezza del sistema.

domenica 18 febbraio 2024

La lega araba e la palestina


La Lega Araba si è costituita il 22 marzo 1945 (fonte http://www.legaaraba.org) prima della fondazione delle Nazioni Unite per promuovere la cooperazione tra i paesi arabi. Fino a qui è normale, ma se leggiamo con attenzione, tra gli obiettivi politici, ci sono accordi di cooperazione tra le Nazioni Unite, l'Organizzazione per l'Unità Africana e l'Organizzazione della Conferenza Islamica. Se osserviamo i dipartimenti sono evidenti 2 dipartimenti che forniscono una chiave di lettura dell'orientamento pacifico della lega Araba: "Dipartimento Generale degli Affari della Palestina" e "Bureau Principale per il Boicottaggio di Israele".  

La Lega Araba tra gli obiettivi sottolinea la matrice chiaramente islamica della sua mission, infatti non troviamo accordi di consultazione con istituzioni di altre religioni come ad esempio il cristianesimo e l'ebraismo, considerando che in alcuni paesi arabi, seppur minoranze esigue esistono comunità cristiane e sinagoghe (Esempio: Egitto, Siria, Marocco), ma solo ed esclusivamente con la conferenza islamica. Inoltre se osserviamo che due dipartimenti sono chiaramente anti-israeliani possiamo anche immaginare quali siano i reali obiettivi della Lega Araba, ovvero l'islamizzazione e la cancellazione della presenza ebraica in terra di Palestina, ovvero dei filistei (non dei palestinesi).

Ciò dimostra che i paesi (musulmani) aderenti alla lega Araba, essendo anche membri dell'ONU, siedono alle Nazioni Unite con posizioni politiche e religiose già chiare negli obiettivi, con la sola finalità di condizionare la lettura della storia e degli eventi politici in modo che l'ideologia sociale e religiosa islamista penetri nelle società laiche e democratiche occidentali, dove regna la completa ignoranza del contesto socio-religioso del medio oriente. Grazie a immensi flussi di denaro come donazioni alle Università (esempio Harvard, da rammentare, inoltre, il sempre più consistente finanziamento agli atenei Usa da parte di Paesi in cui prevale l'islamismo radicale. Primeggia, tra tutti, il Qatar, che ha legami molto stretti con i Fratelli Musulmani. ) e centri culturali riescono a nascondere anche ciò che è evidente con un'attenta lettura  dei documenti da loro stessi resi pubblici.

Da questa analisi si comprende come sia stato possibile che UNHCR Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati si sia resa complice di HAMAS stipendiando terroristi e fornendo assistenza al loro progetto di cancellare Israele ed uccidere gli ebrei consentendo a questa organizzazione criminale di costruire 700 km e più di tunnel a Gaza sotto ospedali, moschee, chiese, scuole ecc, utilizzato le ingenti risorse  rese disponibili dai paesi arabi in quanto rientrando ciò negli obiettivi dichiarati nello stesso statuto della Lega Araba. Questo inganno grazie alla copertura dell'ONU ha permesso anche che le risorse stanziate dagli USA e dalla UE a sostegno del popolo "palestinese" venissero dirottati per scopo criminali e terroristici. 

E' chiaro che alle diplomazie occidentali sfugge che non si tratta di una contesa territoriale, ma di una guerra di religione mossa dall'Islam prima contro gli ebrei, per poi colpire i cristiani e successivamente altri. Per questo motivo non potrà mai esistere la soluzione 2 stati 2 popoli, perché gli arabi non la vogliano anche se sembrano promuoverla.



venerdì 16 febbraio 2024

L'islamizzazione dell'Occidente



In Gran Bretagna ci sono 1800 moschee, in Francia ci sono circa 2500 moschee e luoghi di culto musulmani, in Spagna circa 1000 moschee registrate, in Italia si stimano 800 luoghi di preghiera, 2600 in Germania, ecc. Il dato è significativo perché la crescita è esponenziale e soprattutto perché nei paesi musulmani la presenza delle altre religioni diminuisce in quanto la libertà religiosa non è consentita e li dove lo è, con molto controllo. Riprendo un articolo pubblicato su https://traccesent.com/2001/11/26/grazie-alle-vostre-leggi-democratiche-vi-invaderemo-grazie-alle-nostre-leggi-religiose-vi-domineremo/ che dice: ...per bocca di “S.E. Mons. Ernesto Vecchi, Vescovo Ausiliare, Vicario Generale, Moderatore della Curia” di Bologna. “Durante la Seconda Assemblea Speciale per l’Europa del Sinodo dei Vescovi, S.E. Mons. Giuseppe Germano Bernardini, Arcivescovo di Izmir in Turchia, dove è rimasto per oltre 40 anni e dove i musulmani sono il 99,9%, ha messo in evidenza la persuasione di tanti autorevoli personaggi musulmani così formulata: “Grazie alle vostre leggi democratiche vi invaderemo; grazie alle nostre leggi religiose vi domineremo”. Tale persuasione fu espressa anche al Cardinale Oddi di v.m., durante il suo servizio diplomatico, da un noto Capo di Stato islamico che gli disse: “Voi ci avete fermato a Lepanto nel 1571 e a Vienna nel 1683. Noi invaderemo l’Europa, senza colpo ferire, grazie alla vostra democrazia” ripreso anche da libero.it https://digilander.libero.it/coranoislam/bernardini.html. L'islamizzazione è un processo che si sviluppa lungo alcune direttrici: la Jihad, la leva demografica, i finanziamenti erogati ad enti culturali per la promozione dell'Islam e per lo sviluppo di attività economiche ecc. Il problema dell'islamizzazione non sarebbe un problema nell'ottica della libertà religiosa se ciò non comportasse, per una assenza della visione laica della società nell'islam politico, un graduale condizionamento delle società accoglienti (è il senso delle leggi democratiche) per poi diventare dominante allorquando i musulmani diventassero una presenza significativa socialmente (con il voto) ed economicamente. Infatti i musulmani si presentano come una minoranza discriminata e cavalcano l'onda ideologia della sinistra per una "minoranza da integrare" per ottenere la complicità, ingenua, di quanti lottano per la tutela delle minoranze etniche, religiose, linguistiche ecc. Tutti i movimenti che oggi si affiancano, in modo strumentale, ai musulmani che lottano per fermare il presunto genocidio dei palestinesi, sono sicuri di lottare per un'idea di società in cui esista la parità di diritti tra uomini e donne? Questi alfieri dei diritti umani che gridano come pappagalli "STOP GENOCIDIO" sono sicuri che i musulmani-palestinesi promuovano la libertà sessuale delle donne e la diversa identità sessuale? Sono sicuri che condividano l'idea della tutela delle diverse espressioni delle minoranze dei musulmani e delle società islamiche. La sinistra è certa che i movimenti per la liberazione della palestina, che sostengono, al grido dal mare al fiume stiano lottando per la stessa idea di due popoli e due stati? Io credo che la sinistra sia vittima di un malinteso generato intenzionalmente dai movimenti musulmani-islamici, mediante una manipolazione ideologia dell'informazione, e dall'altra da una profonda ignoranza sull'origine del problema palestinese di cui la sinistra in occidente è vittima e dal profondo antisionismo serpeggiante in occidente e mai sconfitto.


Parashat Vaierà, Genesi 17,1 - 22,24

  Quale prezzo siamo disposti a pagare per i nostri obiettivi? Quando desideriamo qualcosa ci poniamo mai la domanda quale prezzo siamo disp...