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giovedì 24 aprile 2025

L’antico veleno dell’antisemitismo

L’antico veleno dell’antisemitismo e le nuove forme della propaganda: dalla Chiesa medievale ad Al Jazeera, passando per Hamas e il Vaticano

Accusati di rapire bambini cristiani e berne il sangue: è uno dei più vecchi e infondati miti antisemiti della storia europea. Una menzogna, quella dell’omicidio rituale, costruita nel Medioevo dalla propaganda religiosa cattolica per giustificare pogrom, espulsioni e ghetti. Un meccanismo di disumanizzazione che, con nuove maschere, continua a riprodursi nei secoli: dal Terzo Reich alla propaganda di Hamas, fino a certe narrazioni contemporanee alimentate da media apparentemente neutrali, come Al Jazeera, e da linguaggi ambigui provenienti da istituzioni religiose internazionali, Vaticano incluso.

La continuità dell’odio: il modello Goebbels

Nel XX secolo, il nazismo portò l’antisemitismo all’estremo: Joseph Goebbels non inventò gli stereotipi contro gli ebrei, ma seppe industrializzarli. Il suo apparato mediatico trasformò il pregiudizio in ideologia di Stato, legittimando con il consenso popolare la “Soluzione finale”. Gli ebrei, presentati come parassiti, complottisti, corrotti, diventarono bersaglio di una delle macchine di sterminio più perfette della storia moderna. La parola d’ordine era semplice: ripetere la menzogna finché non diventa verità.

Hamas e la narrazione dell’odio

La strategia comunicativa di Hamas ricalca molte di queste tecniche. L'organizzazione palestinese, ritenuta terroristica da Unione Europea, Stati Uniti e Israele, diffonde una narrativa che dipinge Israele come entità assoluta del male, legittimando così la violenza contro civili. La demonizzazione non colpisce solo lo Stato, ma tutto il popolo ebraico, in un gioco pericoloso in cui la distinzione tra conflitto geopolitico e odio etnico si annulla. La cultura della martirizzazione, la glorificazione della violenza e l’uso dei bambini come strumenti simbolici sono elementi centrali di questa macchina propagandistica.

Qatar, Hamas e l’ambigua imparzialità di Al Jazeera

In questo quadro, Al Jazeera rappresenta un caso emblematico. Considerata da molti in Occidente come fonte autorevole di informazione internazionale, la rete con sede a Doha è finanziata direttamente dal governo del Qatar, lo stesso governo che ospita da anni i leader di Hamas. Un legame che pone interrogativi cruciali: è possibile garantire una copertura imparziale di un conflitto quando si è economicamente e politicamente legati a una delle parti in causa? È una domanda scomoda, che tocca il cuore della credibilità giornalistica. I contenuti prodotti e rilanciati da Al Jazeera in Occidente — reportage selettivi, framing emotivo e narrazioni unilaterali — sembrano più strumenti di persuasione ideologica che inchieste equilibrate. In gergo occidentale si parlerebbe di conflitto di interessi strutturale.

Il Vaticano e il peso delle parole

Ma anche la voce morale della Chiesa cattolica è finita al centro di una tempesta diplomatica e semantica. A novembre 2024, Papa Francesco ha dichiarato, nel libro La speranza non delude mai, che “secondo alcuni esperti, ciò che sta accadendo a Gaza ha le caratteristiche di un genocidio”. Parole caute, ma che hanno fatto esplodere la reazione dell’ambasciata israeliana presso la Santa Sede: «Genocidio è stato il massacro del 7 ottobre», ha replicato duramente Tel Aviv, accusando il Pontefice di alimentare indirettamente l’isolamento diplomatico di Israele.

Il Papa ha più volte condannato l’antisemitismo e incontrato le famiglie degli ostaggi israeliani. Ma in un’epoca in cui ogni parola è amplificata e politicizzata, anche l’ambiguità lessicale può essere strumentalizzata. Il rischio è che, pur senza intenzione, il linguaggio vaticano finisca per legittimare la narrazione “genocidaria” di Hamas, fornendo copertura morale a chi non cerca la pace, ma l’eliminazione dell’altro.

Dove finisce il diritto e inizia la propaganda

La questione di Gaza è tragica e reale. Il blocco, denunciato da Oxfam come "prigione a cielo aperto", ha avuto effetti devastanti sulla popolazione palestinese. Ma le critiche alle politiche israeliane devono restare distinte dal pregiudizio etnico o religioso. Troppe volte si scivola da un’analisi politica legittima a una demonizzazione del “popolo ebraico”, spesso mascherata da attivismo umanitario o anticolonialismo.

L’antisemitismo non ha mai avuto un solo volto. Assume maschere diverse in ogni epoca: teologica, ideologica, politica, mediatica. Ma resta sempre lo stesso veleno, capace di trasformare la menzogna in verità, la legittima difesa in crimine, la vittima in carnefice.

Oggi come ieri, combatterlo significa una cosa sola: difendere la verità, anche quando è scomoda.

mercoledì 27 novembre 2024

Lettera aperta al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni

Gentile Presidente

Certamente Lei ha il primato di essere la prima donna a ricoprire questa carica, e Le riconosco grande competenza e grandi capacità. Tuttavia il CDX di cui Lei è espressione, dimostra di non avere una classe politica adeguata: prima Il deputato di Fratelli d'Italia Emanuele Pozzolo che ferisce un agente  di scorta di Del Mastro ad una festa di capodanno, poi l'ex ministro Gennaro Sangiuliano con la relazione  consulente mancata del ministero Maria Rosaria Boccia, poi il video del ministro Valditara con la inopportuna polemica sul patriarcato durante la presentazione della Fondazione intitolata a Giulia Cecchettin, le esternazioni di Salvini, non parliamo di La Russa e la sua esternazione sulla strage di Via Rasella , solo per citare i più emblematici, non fanno onore al centrodestra, ma soprattutto a Lei, perché la responsabilità della scelta è Sua. Un leader deve scegliere persone adeguate al loro ruolo. E' chiaro che con questa mediocrità i giornalisti ed i conduttori di riferimento della sinistra, esperti di manipolazione e filosofia del linguaggio hanno gioco facile, inchiodando gli italiani in stupide ed inutili dissertazioni, invece di affrontare nel merito i veri problemi che abbiamo. 

Ciò premesso sig. Presidente, le faccio osservare che Lei ha condotto una campagna elettorale rastrellando voti su temi cari alla suo elettorato che puntualmente sta disattendendo, ovvero ha assunto impegni che non può mantenere quali la fiscalità, la sicurezza e il blocco dell'immigrazione. Su questi temi lei perderà le prossime elezioni, perché il problema è l'Europa a trazione centro-sinistra con le sue folli politiche green, sull'immigrazione e la guerra contro la Russia. 

Lei ha tradito le uniche istanze che avevano senso, NO EURO, NO UE, e si è impegnata a governare un paese con un forte debito pubblico non riducibile, con un Presidente della Repubblica espressione della sinistra e una magistratura orientata dalle sinistre. Con questo contesto non può che fallire l'obiettivo. 

Concludo consigliandole di assumere un "consulente per la comunicazione" per i suoi uomini in modo che parlino con saggezza e postura istituzionale.

Erminio Petronio


domenica 10 novembre 2024

La questione demografica-Il cancro dell'occidente



Il Cancro Silenzioso dell’Occidente: La Crisi Demografica che Minaccia il Futuro

di Erminio Petronio

In un’Europa sempre più anziana, dove l’autorealizzazione personale, la mobilità e il benessere individuale hanno preso il sopravvento sulla famiglia tradizionale, un nemico silenzioso e persistente sta corrodendo le fondamenta economiche e sociali del continente: il calo demografico.

Secondo l’ISTAT, in Italia nel 2023 il tasso di natalità ha toccato un nuovo minimo storico: meno di 400.000 nati, contro oltre 700.000 decessi. Il tasso di fertilità è sceso a 1,25 figli per donna, ben lontano dalla soglia di 2,1 necessaria per garantire il ricambio generazionale. Nel secondo dopoguerra, le famiglie italiane avevano in media 4,3 figli. Oggi, molte coppie non arrivano nemmeno a uno.

Dietro questi numeri c’è un’intera visione del mondo: il modello occidentale del benessere, della libertà individuale, della piena autodeterminazione. Dalla fine degli anni ’60 in poi, l’idea che “fare figli limita la carriera, la libertà e le possibilità” ha attecchito profondamente. Il risultato? Una società che invecchia, e un sistema che rischia il collasso.

Il peso sulle pensioni: la coperta è corta

Il primo allarme è economico. I sistemi pensionistici europei, basati sul principio della solidarietà intergenerazionale, non reggono più. In Italia, nel 2024 ci sono circa 1,4 lavoratori per ogni pensionato. Troppo pochi per sostenere il meccanismo a ripartizione, dove i contributi versati da chi lavora finanziano le pensioni di chi è in quiescenza.

Con meno giovani e più anziani, le alternative sono drammatiche: alzare l’età pensionabile, aumentare i contributi o ridurre gli assegni. In pratica: o pagheremo di più, o avremo meno. Per chi sogna una vecchiaia serena, si profila un futuro incerto, dove per mantenere un tenore di vita dignitoso sarà necessario risparmiare molto di più durante la vita lavorativa.

Sanità sotto pressione: più malati, meno risorse

L’aumento della popolazione anziana comporta anche un’esplosione dei costi sanitari. L’Organizzazione Mondiale della Sanità prevede che nel 2050 oltre il 30% della popolazione europea avrà più di 65 anni. E con l’età avanzano anche le patologie croniche, la dipendenza da cure, il bisogno di assistenza continua.

I bilanci pubblici, già sotto pressione, non riescono a garantire livelli adeguati di servizi. Si moltiplicano le proposte di assicurazioni sanitarie private per colmare il divario tra domanda e offerta. Ma anche in questo caso, chi ha redditi medio-bassi rischia di rimanere escluso da cure tempestive e di qualità.

L’assistenza agli anziani: la nuova emergenza sociale

C’è poi un altro fronte, spesso trascurato: quello dell’assistenza familiare e affettiva. Con famiglie sempre più ristrette, e spesso composte da figli unici, molti anziani si ritrovano soli, senza un supporto emotivo o fisico nei momenti di bisogno.

La figura della badante è ormai imprescindibile nel welfare italiano, così come le strutture RSA, ma queste soluzioni hanno costi crescenti e non sempre garantiscono qualità. Un figlio solo, con uno stipendio medio, difficilmente potrà sostenere economicamente il carico assistenziale di uno o due genitori non autosufficienti. La vecchiaia, un tempo vista come tempo di riposo e dignità, rischia di diventare un lusso per pochi.

Le politiche per la natalità non bastano

I governi europei provano a reagire con incentivi: bonus bebè, asili nido gratuiti, congedi parentali estesi. Ma, come sottolinea l’OECD, queste misure hanno un impatto limitato se non si accompagna l’intervento economico a una vera rivoluzione culturale.

L’immigrazione, pur essendo una risorsa per colmare i vuoti del mercato del lavoro, non basta: non può sostituire il ruolo affettivo della famiglia, né garantire la coesione sociale a lungo termine.

Serve una rivoluzione culturale

Il problema non è solo economico, ma profondamente valoriale. Viviamo in una società dove il tempo è diventato un bene individuale, da dedicare a sé stessi, ai propri interessi, alla cura della persona e alla libertà. Ma se non si inverte questa tendenza, la sostenibilità del modello occidentale diventerà un’illusione.

Tornare a investire nella famiglia, nella genitorialità e nella solidarietà intergenerazionale non è nostalgia del passato, ma una scelta strategica. È qui che il monito antico del “Crescete e moltiplicatevi” assume oggi una nuova, drammatica attualità: non solo come principio religioso, ma come necessità storica.

 La sfida del XXI secolo non è solo tecnologica o ecologica. È demografica. E il tempo per reagire si sta esaurendo.

venerdì 25 ottobre 2024

L'evasione FISCALE un mantra per opprimere la società

ll principio della ripartizione delle spese tra contribuenti in modo proporzionale a beneficio della società è giusto ed etico. Tuttavia perché il principio mantenga il suo valore etico e giustificare l'azione dello stato deve essere controbilanciato da altri principi tale da non indurre all'evasione fiscale o mancato pagamento delle tasse e rendere sostenibile la spesa pubblica.

Il primo principio è l'efficienza dei servizi erogati. Se impongo un prelievo fiscale per sostenere l'amministrazione dello stato in tutte le sue ramificazioni (sicurezza, pensioni, scuola, sanità, casa ecc) è necessario che questi servizi siano erogati in modo tempestivo, non discriminatorio e professionale. Inoltre queste condizioni sono ancor più importanti se il prelievo fiscale è significativo. 

Il secondo principio è l'economicità del servizio. Cosa significa? Significa che non devono essere addebitati costi alla pubblica amministrazione eccessivi nell'acquisto di beni e servizi. Nelle gare di appalto spesso si celano elementi di corruttivi che alzano il prezzo del servizio/bene o costringono il fornitore a fornire beni e servizi spesso scadenti. Questo perché dietro alle gare di appalto si hanno clientele legate alle ai partiti.

Il terzo principio è che la pubblica amministrazione non deve essere, come lo è,uno stipedificio. I partiti utilizzano le pubbliche amministrazioni come strumenti per incrementare le loro clientele a discapito della competenza, dell'efficienza e dell'economicità. I costi della burocrazia incidono sul bilancio dello stato.

Purtroppo tutta la classe politica intesa come "casta" e non i singoli individui, sono responsabili del dissesto finanziario dello stato e gli elettori non possono chiamarsi fuori dalla responsabilità se scelgono politici corrotti o figure anche se non corrotte tessitrici di clientele tramite sindacai ed associazioni ad essi legati.

A dimostrazione che la ventilata evasione fiscale è utilizzata per mettere pressione sulla società sta nel fatto che ne a destra e ne a sinistra si vuole realmente risolvere il problema, perché sarebbe sufficiente fare un condono per il passato e contestualmente introdurre aliquote progressive, ma basse e accettabili secondo il buon senso e prevedere, per l'evasore e per chi non paga semplicemente le tasse, non una sanzione economica ma semplicemente l'arresto commisurato all'evaso o al debito. Ci vogliono schiavi e terrorizzati alimentando lo stipendificio dell'Agenzia delle Entrate ecc.

L'Italia non potrà mai avere una politica per la casa, pensionistica, della  sanità ecc se la spesa pubblica è gravata da costi non finalizzati all'effettivo servizio da erogare. Infatti a riprova della grande complicità della classe politica, di destra come di sinistra, dei sindacati ecc, è l'impossibilità di tagliare in modo significativo il costo dei ministeri, ed il ricorso alle cooperative per erogare servizi della pubblica amministrazione. 

Questa situazione di ingordigia della classe politica alla fine legittima l'evasione fiscale del piccolo, non delle multinazionali, che cercano di sopravvivere in un quadro in cui vengono derubati dei loro guadagni frutto del loro lavoro, senza ottenere di contro un beneficio, dovendo comprare i libri di testo, le prestazioni sanitarie, affittare immobili a costi impossibili ecc. In questo caso l'evasione fiscale è etica. Non sono etiche le frodi (ecobonus), ecc e l'evasione delle banche e delle multinazionali.

Quando chi governa abusa del suo potere perde la legittimità di esigere. Infatti anche la Torah insegna: Deut.16: 19 Non pervertirai il diritto, non avrai riguardi personali, e non accetterai donativi, perché il donativo acceca gli occhi de' savi e corrompe le parole de' giusti. 20 La giustizia, solo la giustizia seguirai, affinché tu viva e possegga il paese che l'Eterno, il tuo Dio, ti dà.

lunedì 19 febbraio 2024

La professione del politico in Italia


Mi chiedo come mai noi tutti votiamo e nulla cambia. Sembra quasi un paradosso ma è vero, votare, esercitare il diritto di voto, non produce cambiamenti. Il Leader che vince le elezioni giustamente lamenta che ha bisogno di tempo, che ha trovato un quadro economico disastroso a causa delle scelte irresponsabili dei precedenti governi, poi ci sono i vincoli di bilancio, i condizionamenti della Comunità Europea ed ancora il quadro geopolitico generale ecc. Il Leader incaricato quando si insedia ha già pronte queste argomentazioni e poi tira diritto su quel programma che nessuno ha votato. Si signori, quel programma che nessuno ha votato, perché quelle famose promesse elettorali altro che non erano specchietti per le allodole, per noi poveri imbecilli, che crediamo per l'ennesima volta di contribuire al cambiamento, salvo accorgerci che così non era, non è e non sarà. Chiedo scusa, la costituzione dice che la sovranità spetta al popolo che la esercita con il voto, ma dice anche che il parlamentare non ha vincoli di mandato, per salvaguardare la sua indipendenza, quindi tutto quello che dichiara sono CAZZATE è sancito dalla costituzione. La classe politica (parlamentari, consiglieri regionali, consiglieri comunali ecc il multilivel marketing della politica), qualunque sia il colore, è l'unica che rimane solida anche in assenza di un concreto contributo al paese. I Manager cadono, gli operai vengono licenziati, gli impiegati tollerati se non producono , ma i "politici"  no, sono li eterni, inossidabili. Un esempio emblematico? l'On Pierferdinando Casini, cambia casacca, cambia collegio, cambia ruolo ma è sempre li per il nulla che ha fatto con tutti i benefici della sua carica o posizione. Come lui molti altri. L'Italia è quel paese dove nonostante i fallimenti della politica nessun politico ha la decenza di dimettersi, giustificando il loro presunto contributo con la loro presenza nelle "commissioni", o con  inutili "interrogazioni parlamentari, utili solo per rilasciare dichiarazioni pubbliche. A noi elettori rimangono le loro iniziative infelici. Pensioni, Sanità, Scuola, Sicurezza sono problemi nostri, Loro hanno pensioni certe e ricche, una polizza sanitaria, la scuola privata per i figli e la scorta per la loro sicurezza. Solo la morte ci libera da queste presenze inutili, salvo che non siano longevi. Questa è la democrazia italiana.

LES MORTS INNOCENTS DE GAZA

 Au peuple français de la part de l'Italie Lettre ouverte à ceux qui manifestent contre Israël Benjamin Netanyahu peut ne pas plaire à ...