giovedì 23 maggio 2024

La fine delle democrazie occidentali

 

 
La Rivoluzione francese del  1789 in cui l’Assemblea co­stituente approvò la Dichiarazione dei dirit­ti dell’uomo e del cittadino in cui si affermava che la libertà personale, la libertà di parola, la libertà delle proprie con­vinzioni, il diritto di opporsi all’oppressione sono diritti naturali, sacri, inalienabili dell’uo­mo e del cittadino, la Rivoluzione americana degli anni 1765 e 1783 che portarono alla Costituzione americana la quale garantiva la libertà di parola, di stampa, di associazione e personale... introduceva tribunali basati su giurie, e la separazione di Chiesa e Stato. Queste rivoluzioni borghesi ponevano al centro i diritti dell'uomo e costituirono le premesse del nostro novecento. Si aggiunga che nel XX secolo si è sviluppato anche il movimento per la rivendicazione per le donne dei diritti civili, della condizione economica femminile e dei diritti politici (suffragio femminile). In questo contesto storico dobbiamo anche segnalare lo sviluppo del socialismo che da movimento rivoluzionario dalla III internazionale i partiti socialisti, ormai orientati in senso riformista e inseriti nei sistemi democratico-borghesi dei diversi paesi, recuperarono le istanze liberali dell'utopia socialista pre-marxista, dando vita al socialismo democratico, alla socialdemocrazia e al socialismo liberale. Il socialismo inserito nel contesto democratico-borghese, in particolare nei paesi europei o comunque occidentali, si allontanarono dalle istanze rivoluzionarie, in favore di un approccio riformista, inquadrato all'interno delladella democrazia parlamentare. Il socialismo ebbe ed ha come obiettivo  la riorganizzazione della società su basi collettivistiche e secondo principi di uguaglianza , contrapponendosi alla moderna concezione individualistica della vita umana. L’obiettivo è dunque quello di creare un nuovo ordine politico in grado di eliminare o almeno ridurre le disuguaglianze sociali. 
 
Principi di uguaglianza tra gli uomini, tra uomini e donne, i diritti delle donne, il principio dello stato laico ed ora della non discriminazione tra i diversi orientamenti sessuali, sono il prodotto di tutte le lotte liberali e socialiste della fine dell'800 e del 900.

Oggi, nel XXI secolo, tutto questo patrimonio culturale conquisitato nei secoli precedenti è al termine, con un graduale arretramento etico e sociale per una non corretta comprensione dell'ideologia islamica. Il pragmatismo cieco delle leadership occidentali, che si ostinano a valutare con i loro parametri la dimensione dell'islam, sta decretando la fine dei valori fondanti della nostra società. 

Questo oggi è possibile perchè "l'ideologia della pace e dei diritti" si è legata a principi corretti quali quella della libera determinazione dei popoli e della non discriminazione degli immigranti strumentalizzata da movimenti islamici come HAMAS. Si è arrivati al paradosso che masse di giovani, privi di una reale conoscenza di quanto stia accadendo, scendono nelle piazze con violenza gridando dalla RIVA AL MARE senza sapere cosa significhi questo slogan per la loro vita; peggio rettori delle università che per postura ideologica anziche promuovere il dialogo boicottano la collaborazione con Israele. Giornalisti che esaltano queste proteste come momenti di confronto democratico amplificando una menzogna come STOP AL GENOCIDIO. L'ONU che non è stato capace di prendere posizione nei confronti del terrorismo condannando l'aggredito ed assegnando la presidenza del forum sui diritti umani all'IRAN lo stato che viola costantemente i diritti umani degli omosessuali, delle donne e di altre minoranze, e che alimenta il terrorismo. 

Cosa dire della Corte Penale Internazionale dell'AJA che emana una richiesta di mandato di cattura contro la leadership Israeliana,  moralmente inaccettabile e scandalosa. Questa condanna in realta, confondendo l'aggredito con l'aggressore, ponendoli sullo stesso piano, legittima il terrorismo. 

Oggi più che mai si consolida nella strategia Jihādismo islamico l'idea che l'azione terroristica (morti, devastazioni e stupri) è pagante allo scopo di conseguire risultati politici, che coincidono con il processo di islamizzazione dell'occidente. Quando Norveglia, Spagna e Irlanda dichiarano di voler riconsocere uno stato che non esiste, dichiarano ad HAMAS: avete vinto, incoraggiando le future azioni terroristiche. 

L'occidente stà uccidendo se stesso, la sua cultura, le sue conquiste, i suoi diritti, cedendo alla pressione dell'Islam Jihadista, e nessun sarà più al sicuro nei propri paesei e nelle proprie città.

 

 

lunedì 29 aprile 2024

La pasqua ebraica - Pesach oggi






Abbiamo assistito all'insorgere dell'antisemitismo dietro all'Antisionismo a causa della reazione legittima di Israele al massacro del 07 Ottobre 2023. La propaganda fatta da facke news costruite abilmente dalla leadership di Hamas, i finanziamenti che le Università occidentali ricevono da entità dietro alle quali si nascondono paesi Islamici, unitamente alle associazioni arabe -islamiche palestinesi (ingrossate grazie all'immigrazione) sostenute dai centri sociali di lotta "democratica" vicine alla sinistra, e le associazioni femminili, Lgbt, ambientali ecc sostenute dalla sinistra democratica in tutto l'occidente costituisce il contesto culturale, sociale e politico che sta sviluppando l'antisemitismo/antisionismo nelle nuove generazioni cresciute nella completa ignoranza della storia e senza identità. In questo contesto si è inserita la celebrazione di Pesach. La domanda è come è possibile che dopo i campi di sterminio oggi gli ebrei nelle democrazie occidentali debbano temere per la loro incolumità? Io con questo post provo a fornire un'altra lettura degli eventi di oggi in chiave spirituale.

Tornando alla storia dell'Esodo dall'Egitto possiamo tentare di ignorare la tradizionale lettura simbolica del rito del seder di pesach come un processo di nostra introspezione (egitto interiore) e vedere da un'altra prospettiva ciò che sta accadendo oggi. Come per gli eventi narrati, solo il 20% degli ebrei più una minoranza di egiziani credettero e seguirono Mosé, il restante 80% rimase in Egitto. Facendo un parallelismo con gli eventi di oggi gli ebrei della diaspora, quelli manifesti e quelli nascosti lontani dall'ebraismo, non si rendono conto che si trovano in Egitto. E' come se rappresentassero quel famoso 80%. Oggi l'Egitto è la società occidentale, le democrazie, in cui noi tutti abbiamo creduto essere al sicuro, e forse nella nostra confort zone non ci siamo resi conto che stiamo subendo una forma di assimilazione e dobbiamo nasconderci, non rivelare la nostra ebraicità, nascondere i nostri simboli ecc. Oggi coloro che credevamo i nostri amici i "cristiani" cattolici fratelli minori, i partigiani, i comunisti sono diventati apertamente o nel silenzio i nostri nemici, si alleano con chi ci vuole morti, e coloro che non ci sono nemici soffrono di un certo imbarazzo. Questo è il nuovo Egitto. Più globale, più ipocrita, ma non meno pericoloso.

La domanda che ci dobbiamo porre è: dove ci sta spingendo HASCHEM? Perché, per mutuare quanto leggiamo in Esodo, D-O ha indurito i loro cuori (dei politici occidentali - Faraoni di oggi)? Perché ciò che ritenevamo confortevole e sicuro si sta sovvertendo? Qual é la lettura degli eventi? Nell'Amidah la 10 benedizione dice: ...fa che suoni la grande buccina (shofar) per la nostra libertà, e alza il vessillo per radunare i nostri dispersi. Radunaci insieme dai quattro angoli della terra nella nostra Terra. In questa benedizione chiediamo ad Hashem di radunarci nella nostra terra. Come può Hashem spingerci nella terra promessa? Ma per radunarci nella nostra terra dobbiamo lasciare le nostre sicurezze in EDOM (occidente). E' chiaro che come popolo dobbiamo attraversare ancora oggi il mar rosso, ovvero avere il coraggio di andare in eretz israel. Per gli ebrei in edom non c'è sicurezza. 

Per fare questo è necessario tra gli ebrei non chiuderci al mondo cristiano -evangelico (quello cattolico è impossibile perché sono antisemiti nei fatti), quella parte che ha una visione pro Israele e con loro dobbiamo confrontarci per trovare alleati, perché animati dal messaggio del Rabbino Yeshua che diceva "Non andate tra i gentili e non entrate in alcuna città dei Samaritani, 6 ma andate piuttosto alle pecore perdute della casa d'Israele." il quale già poneva il problema della diaspora ebraica. Non a convertirli ad un'altra religione, ma a farli rientrare in Eretz Israel quando la terra promessa era sotto il dominio romano. Per parlare con loro non possiamo non parlare di Yeshua l'ebreo che predicava in giudea e samaria quelle terre che ora sono chiamate "palestina". Non siamo costretti a condividere la loro lettura sulla figura di Gesù, ma possiamo discutere, in nome di quell'ebreo chiamato Yeshua, della necessità che il popolo ebraico torni nella terra promessa. Del resto non possiamo ignorare che anche Mose dialogava con un sacerdote madianita che gli dette dei consigli e sposo la figlia.

Concludendo, siamo sicuri che siano le soluzioni politiche e l'ombrello delle democrazie occidentali a garantire la sopravvivenza degli ebrei nella loro terra? Siamo sicuri che ciò che accade non sia che una spinta a rientrare dalla diaspora? Non credo che gli ebrei della diaspora rientreranno in Eretz Israel mediante soluzioni politiche se consideriamo che le soluzioni politiche, in base alle risoluzioni dell'ONU, non prevedono che lo stato degli ebrei si costituisca sulle terre che Hashem ha assegnato al suo popolo. Ciò detto il popolo ebraico deve interrogarsi come pensa di ritrovarsi a Gerusalemme, con l'accordo con il faraone o con la fede in Hashem?



domenica 21 aprile 2024

Il boicottaggio delle Università Italiane nei confronti di quelle Israeliane

 



Lettera aperta ai Rettori che hanno accettato o promosso il boicottaggio delle Istituzioni Universitarie Israeliane

Se è vero che la cultura e lo sport dovrebbero essere espressione dell'umanità e contribuire al dialogo, il boicottaggio di Atenei impegnati nella ricerca scientifica e degli atleti in caso di conflitti (ora Russo-Uraina e Israele - Palestinese) costituiscono un arretramento etico nei confronti del "concetto di Pace". Coloro che promuovono la pace non possono promuovere il boicottaggio. 

Nel caso delle Università italiane e di altri paesi che boicottano le istituzioni Universitarie Israeliane ed i reciproci progetti di ricerca non solo danno un segnale non di "indipendenza della cultura" ma di "rottura" che non ha precedenti se consideriamo che le nostre Università cooperano e collaborano, come è giusto che sia, con Istituzioni culturali di tutto il mondo indipendentemente dal fatto che appartengano a paesi che violano costantemente le libertà individuali dei loro cittadini.

La Cina,...è considerata responsabile di crimini contro i suoi stessi cittadini[1]. La situazione dei diritti umani nella Repubblica Popolare internazional Cinese continua a subire numerose critiche da parte della maggior parte delle associazioni internazionali che si occupano di diritti umani che riportano numerose testimonianze di abusi ben documentati in violazione delle norme (fonte https://osservatorioterzosettore.fandom.com). Non parliamo dell'Iran, dove ...diritti Lgbt violati da Stato e famiglia (fonte https://www.osservatoriodiritti.it). Questo per fare alcuni esempi. A fronte di queste evidenze, i rettori delle Università che boicottano le Università israeliane, di un paese dove esiste l'unica democrazia del medio-oriente dove sono tutelati diritti delle minoranze religiose e sessuali (LGBT). Boicottano università che danno il maggior contributo alla ricerca in campo medico e tecnologico dove a perdere da questo boicottaggio sono solo le nostre università. Questi boicottaggi sono chiaramente un segno di antisemitismo e di incitazione all'odio.

Purtroppo queste posizioni di taluni rettori ci devono far riflettere la grave politicizzazione delle nostre università dove la sinistra ha seminato docenti non certo per merito, facendo perdere credibilità alle nostre istituzioni universitarie, e sul cattivo segnale che essi danno ai nostri giovani degradando la cultura a mezzo di strumentalizzazione politica e non di elevazione del libero pensiero. A questo punto dobbiamo pensare se questa caduta di livello dei rettori e dei docenti universitari sia frutto di un processo ideologico o di finanziamenti di dubbia provenienza. 

Erminio Petronio




domenica 7 aprile 2024

Il cristianesimo e la terra degli ebrei

 



E' necessaria una riflessione, Se Gesù, ebreo della casa di Davide, Figlio di D-O per i Cristiani, Maestro per gli Ebrei e profeta per i Musulmani, secondo le narrazioni riconosciute (Vangeli, databili mediamente nel I sec d.C.)  ha esercitato il suo ministero in Galilea (nord di Israele corrispondente al Sud dell'attuale Libano) dove troviamo le località di Nazaret, Capernaum e Cana; in Samaria e Giudea (oggi conosciuta come Palestina) dove vi troviamo Gerusalemme, Betlemme, Betania ecc. a chi predicava il VANGELO insegnando la Torah? Predicava agli ebrei e non certo ai Romani che erano la potenza occupante.

Questa circostanza è testimoniata da un'opera storica composta di 20 libri scritta dallo storico Giuseppe Flavio tra il 93-94 d.C., opera storica mai messa in discussione. Gesù predicava agli "ebrei" popolazione residente in quella terra oggi contesa chiamata "palestina" dai romani. Abbiamo  una data storica dalla quale si evince che dal Sud del Libano ai confini con l' Egitto la terra contesa non era musulmana ma era terra degli ebrei, anche perché esistevano anche gli arabi si ma  non esistevano  ancora i " musulmani" perché l'Islam nasce nel VII secolo d.C. con il profeta Maometto. Erano Arabi  politeisti o animisti. 

Quando si contesta l'esistenza del Regno di Israele per delegittimare la presenza ebraica nella regione si ignorano i libri della Torah e i libri storici come il Primo e il Secondo libro dei Re (ritenendoli non attendibili senza ragionevole motivazione) che originariamente formavano un unico libro ad opera di autori ignoti databili tra il VI-V sec. a.C. in base a precedenti tradizioni orali. Si ignorano che frammenti di questi testi furono ritrovati in una grotta del deserto di Giuda. L'area del ritrovamento dei frammenti non è lontana da Qumran, il luogo dove fra il 1947 e il 1956 furono ritrovati gran parte dei celebri Rotoli del Mar Morto, circa 900 documenti tra i quali libri della Bibbia ebraica e testi della comunità locale. I rotoli del Mar Morto rappresentano la più antica testimonianza di un testo biblico, essendo datati tra il 150 avanti Cristo e il 70 dopo Cristo. 

Ora il ritrovamento dei testi sacri per alcuni non sono ritenuti credibili per attestare il regno di Israele perché mancano reperti archeologici di edifici ed altro. Però si ignorano che gli ebrei costituirono il loro regno dopo aver conquistato le città (come Gerusalemme) esistenti perché erano una popolazione nomade ed inoltre non potevano trovarsi reperti religiosi come per le altre civiltà perché una popolazione monoteistica che vietava immagini del loro culto. Quindi dobbiamo ritenere valide le fonti storiche fornite dalla Bibbia 

Oggi l'occidente ed i cristiani come possono credere alla mistificazione Islamica che la terra contesa non deve appartenere agli ebrei? Che la terra sia islamica? Gli ebrei hanno sempre vissuto in questa terra passando attraverso diverse dominazioni, persiana, greca, romana, omayyade, turco-ottomana e successivamente il protettorato inglese. La circostanza che la terra di Israele sia stata oggetto di diverse dominazioni per le divisioni interne degli ebrei, non toglie l'unicità culturale di questa terra e la sua appartenenza al popolo ebraico. 

L'occidente cristiano ignorando le ragioni degli ebrei si voterà al declino della sua civiltà ed alla sottomissione di una civiltà "barbara" imposta dal processo di islamizzazione, e la cultura e resilienza ebraica rimarranno l'unico bastione, anche per i cristiani, contro l'avanzare di questa cultura che nega la libertà dell'uomo, basata su quei valori che hanno costituito la base della cultura europea fino ad oggi.

giovedì 14 marzo 2024

La Terra degli ebrei parte III


Per concludere questa parte dei post dedicata alla terra degli ebrei faccio mio e ripropongo un Post di un amico di FB molto eloquente nella sua sintesi.
La terra di Israele è stata popolata dal popolo ebraico dal 2000 a.C. Ecco la cronologia, nel caso non vi foste accorti che è la loro patria, come designata dal Signore Gesù Cristo.
1900 a.C.: Abramo scelto da Dio come Padre della Nazione Ebraica.
1900 a.C.: Isacco, figlio di Abramo, governa su Israele.
1850 a.C.: Giacobbe, figlio di Issac, governa su Israele.
1400 a.C.: Mosè conduce il popolo fuori dall'Egitto e torna in Israele.
1010 a.C.: Re Davide unisce le 12 tribù in una nazione.
970 a.C.: Re Salomone, figlio di Davide, costruisce la prima struttura del tempio a Gerusalemme
930 a.C.: Israele è diviso in due regni, il Regno di Israele e il Regno di Giuda.
800 a.C.: l'ascesa dei profeti, messaggeri di Dio.
722 a.C.: il Regno di Israele viene conquistato dagli assiri.
605 a.C.: il Regno di Giuda viene conquistato dai Babilonesi.
586 a.C.: il tempio di Salomone viene distrutto dai Babilonesi.
539 a.C.: i persiani conquistano i Babilonesi e prendono il controllo di Israele.
538 a.C.: gli ebrei tornano in Israele dall'esilio.
520 a.C.: Il Tempio è stato ricostruito.
450 a.C.: Riforme fatte da Ezra e Neemia.
433 a.C.: Malachia è la fine dell'età profetica.
432 a.C.: L'ultimo gruppo di ebrei torna dall'esilio.
333 a.C.: I greci conquistano l'impero persiano.
323 a.C.: l'impero egiziano e siriano prendono il controllo di Israele.
167 a.C.: Asmoneo riconquista Israele, e gli ebrei sono governati indipendentemente.
70 a.C.: i romani conquistano Israele.
20 a.C.: Re Erode costruisce il "secondo" tempio
6 a.C.: Gesù Cristo è nato a Betlemme
70 d.C.: i romani distruggono il tempio
Dopo di che, il popolo fu prigioniero di Romani, Bizantini, Arabi e Crociati. Attraverso tutti questi eventi, il popolo ebraico ha continuato a vivere in Israele. Ce n'erano più o meno, a seconda dei secoli, ma non c'è mai stato un tempo in cui gli ebrei non vivevano nella terra. Sono rimasti, hanno costruito le loro comunità, hanno cresciuto le loro famiglie, hanno praticato la loro fede e hanno sofferto per mano di molti governanti esterni, ma hanno sempre mantenuto la loro fede. È ciò che li sostiene, anche ora.
Nel 1948 l'ONU istituì lo Stato di Israele, la nazione degli ebrei. Non comprate le bugie palestinesi che hanno diritto alla terra. Semplicemente non è vero. Dio fornirà anche una via per il suo popolo eletto di vivere in Israele, come ha fatto per migliaia di anni. 
Pregate per i figli di Israele. 

mercoledì 13 marzo 2024

La Terra degli ebrei parte II


Dal medesimo sito della Lega Araba si racconta che il Califfo Omar entrò a Gerusalemme nel 637 dopo Cristo. Ma chi vi abitava prima? Arabi ed ebrei. Si ignora che Nel 586 a.C. il re babilonese Nabucodonosor occupò e distrusse Gerusalemme sconfiggendo il regno di Giuda e deportando gli ebrei in Babilonia, circostanza confermata dalla letteratura ebraica e dai reperti archeologici. Dal 586 a.c. al 637 d.c. ci sono circa 1200 anni, quindi sono 1200 anni che gli ebrei vivono in questa terra, considerata sacra all'ebraismo. Quindi l'Islam come religione diffusa tra le popolazioni arabe è datato circa nel 600 d.c., in epoca successiva agli ebrei. La circostanza che non ci siano reperti archeologici attribuibili al primo Tempio non significa che non ci sia stato un Tempio, perché era d'uso tra quelle civiltà ereggere Tempi agli dei. Inoltre Gerusalemme fu oggetto di conquista e saccheggio ad opera dei persiani, dei greci e dei romani, ottomani ecc, tale che, nell'ipotesi dell'esistenza del Tempio, spiegherebbe come mai non ci sono rovine, probabilmente per l'abitudine di riutilizzare i materiali per successive opere. Quindi il fatto che manchino reperti archeologici ma solo tradizioni orali poi trascritte non significa che gli ebrei non abbiano abitato quella città, fin dalla conquista di Re David. Secondo la tradizione orale e la narrazione della Torah gli ebrei vivevano già da 1800 anni a.C. come Regno di Israele e Regno di Giuda. Tradizione non smentita neanche dal Corano che cita Abramo come pro-genitore degli arabi e Gesù come profeta. E' il Gesù richiamato dal Corano era ebreo e predicava in quella terra che oggi chiamano Palestina. Quindi se Gesù, ebreo, riconosciuto come dato storico dal Corano, come si può affermate che gli ebrei non hanno mai abitato in quella terra? Ancora lo storico Romano Giuseppe Flavio non scrisse le cronache palestinesi, ma le "cronache giudaiche" tra il 37-100 d.C. e l'islam non era stato fondato da Maometto. E' chiaro che affermare che gli ebrei non abbiano mai abitato quelle terre o che non ne abbiano diritto è manifestamente un falso.



martedì 12 marzo 2024

La Terra degli ebrei parte I

 


HAMAS tanto ha posto il problema di cacciare gli ebrei dalla pseudo-palestina che è ora di chiarire ai cristiani e non dell'occidente il quadro storico uscendo dalla trappola del POLITICAMENTE CORRETTO. La Palestina reclamata dell'Islam è islamica? E? araba? Esistono i palestinesi?. L'assurda rivendicazione dei movimenti Pro palestina con la bufala del GENOCIDIO che gridano dalla "riva al mare" quale fondamento ha e quali prospettive pone?

Partiamo da un dato certo e condiviso come esposto sul sito http://www.legaaraba.org/statuto.htm per aprire la riflessione. Alla sezione "civiltà araba" la prima cosa che afferma la presentazione del sito del mondo arabo è che l'ebraismo è stata la prima religione MONOTEISTICA, a seguire il CRISTIANESIMO e per finire l'ISLAM. Con questa prima affermazione vergata su un sito della Lega Araba-musulmana si afferma una verità, come del resto i calendari delle rispettive religioni certificano: Il calendario ebraico conteggia 5784/5 anni, il calendario cristiano 2024 anni, il calendario islamico siamo nel 1445. Ora se i musulmani sostengono che la terra contesa sia loro dicono un falso perché gli ebrei, e quindi l'ebraismo, come loro stessi affermano, sono precedenti alla all'islam. Se poniamo il problema sotto il profilo religioso.

Proseguendo con la nostra riflessione sotto il profilo etnico, allora dobbiamo parlare di popolazioni semitiche ovvero arabi ed ebrei che convivevano in quelle terre da sempre. Quindi è legittimo dire che quella che noi conosciamo come terra di Palestina (grazie ai Romani) in realtà era ed è una terra abitata da arabi ed ebrei, fino a quando non è nato l'Islam che ha portato le fratture che ancora oggi vediamo. Quindi l'Islam non può parlare di sacralità della terra perché è successivo, come affermato da loro, all'ebraismo.

Ma è interessante un altro spunto di riflessione su Gerusalemme, che ci offre lo stesso sito menzionato, ovvero nella sezione AL Quds, si afferma che i primi fondatori di Al Quss furono gli arabi, una popolazione semita cananea e Gerusalemme Ur Salem era la località dove vi era il Tempio del Dio Salem, certamente non Islamica perché l'islam è del 1445 mentre la città di Gerusalemme fu fondata circa 2000 anni prima di Cristo da una popolazione si araba ma idolatra. Se questo assunto è vero, è altrettanto vero che i primi a portare il culto monoteistico furono gli ebrei anche secondo l'islam. Ciò significa che vi hanno abitato dopo aver conquistato le terre dei cananei ovvero degli arabi, come vi abitano ora. Era il regno di Israele e Giuda.

In questa prima sezione ho ragionato, partendo da fonti islamiche, sulla inevitabile verità che la terra di Canan ovvero Palestina fu colonizzata ed abitata dagli ebrei unitamente agli arabi.




Parashat Vaierà, Genesi 17,1 - 22,24

  Quale prezzo siamo disposti a pagare per i nostri obiettivi? Quando desideriamo qualcosa ci poniamo mai la domanda quale prezzo siamo disp...