TEMA
- Il cammino di Abramo Genesi 12-13
- La liberazione di Lot e la promessa Genesi 14-15
- Il figlio Ismaele Genesi 16
Quando siamo chiamati ad elevarci per crescere
La storia di Abramo, il primo patriarca degli ebrei è la storia di un percorso iniziatico finalizzato all'elevazione di "SE". Genesi 1 Il Signore disse ad Abram: «Vàttene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre, verso il paese che io ti indicherò. 2 Farò di te un grande popolo e ti benedirò, renderò grande il tuo nome e diventerai una benedizione. 3 Benedirò coloro che ti benediranno e coloro che ti malediranno maledirò e in te si diranno benedette tutte le famiglie della terra». 4 Allora Abram partì,.....
Il cammino per elevarci comincia con una presa di coscienza di "Se", solo quando prendiamo consapevolezza di chi siamo possiamo intraprendere il cammino della nostra vita. Un cammino di cui non conosciamo la destinazione ma solo da dove partiamo. Qui si sviluppa tutta l'epopea dell'uomo già anticipata anche in Genesi 2:24 è scritto:...Quindi è che uno lascia suo padre e sua madre, e si attacca [con affetto costante] a sua moglie, e divengono una sola persona....Qui parliamo di acquisire consapevolezza mediante il "distacco" dalla famiglia, dalla abitudini, da tutto l'ambiente che ci limita. Con questo distacco comincia un percorso di crescita ed elevazione dell'individuo.
La storia di Abramo è la storia di ogni essere umano, e la terra promessa è ciò che vogliamo realizzare, che possiamo realizzarlo perché lo abbiamo visto, pensato, ma che per realizzarlo è necessario superare tappe fatte di comprensioni, di delusioni, di sconfitte, di vittorie ecc. Ogni tappa della nostra vita richiede una "decisione" e la decisione può essere sbagliata o giusta, e ciò dipende dalle nostre valutazioni. Una decisione giusta può spingerci avanti, ma una decisione sbagliata può costituire un'opportunità. Vedere gli errori come opportunità è ciò che ci insegna la vita di Abramo.
La chiave del successo è la "trascendenza". E' scritto: Abramo Lì ( si fermo) costruì un altare al Signore e invocò il nome del Signore. Ci sono momenti della vita, durante il nostro cammino che dobbiamo fermarci e riflettere, ma con chi? Con noi stessi (autoreferenziarsi) o ci dobbiamo confrontare con la trascendenza (D-O)? Chiaro che chi rigetta l'immagine di D-O si deve autoreferenziare, ed in questo caso rischia di sbagliare, rispetto a chi contempla il trascendente, che ha la possibilità di confrontarsi con l'univesalità. Abramo insegna che la "fede" nel trascendente è una risorsa perché non lascia l'individuo solo davanti all'ignoto.
La paura (Genesi 11 "..e mi uccideranno""), la contesa intestina (Genesi 13:8 E Abramo disse a Lot: “Ti prego, non ci sia contesa fra me e te.."), scelte difficili la guerra (Genesi 14:14 " armò trecentodiciotto dei suoi più fidati servitori,"), le promesse dopo lo scoraggiamento (Genesi 15:1... sono il tuo scudo, e la tua ricompensa sarà grandissima”), l'impossibilità di vedere realizzata la promessa (il sogno di una progenie Genesi 16:1 Ora Sarai, moglie di Abramo, non gli aveva dato figli".) In breve vediamo che il cammino verso un sogno diventa complicato e le diverse vicende della vita ci impongono "scelte" che spesso richiedono una fede nella visione che abbiamo.
Nel nostro cammino di elevazione siamo chiamati a superare la paura, le contese, a fare scelte difficili e spesso a vedere l'impossibilità dei nostri obiettivi, ma se saremo concentrati nella "promessa" che ci ha illuminato ed il nostre SE si connetterà al Trascendente che è in noi, di certo supereremo tutte le vicende del nostro cammino.
Erminio David Petronio