giovedì 12 settembre 2024

L'antisionismo dell'Avvenire (Giornale Cattolico)

L'articolo di Riccardo Redaelli del 01/08/2024 https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/se-netanyahu-alza-il-tiro è scandaloso, soprattutto su un giornale cattolico. Dichiarare che sia stato un assassinio l'uccisione di Beirut di Fuad, ed a Teran del leader politico di Hamas Ismail Haniyeh, è scandaloso. Ignorare che l'Iran è il mandante di tutte le aggressioni che quotidianamente subisce Israele è sposare la narrazione dei terroristi che hanno massacrato famiglie inermi, messo nei forni a microonde bambini e violentato donne, oltre ad aver preso in ostaggio più di 240 persone. Parlare di stragi di donne e bambini a Gaza è amplificare la propaganda falsa dei terroristi. Stupisce che un giornalista di un giornale cattolico si faccia portavoce delle menzogne dei terroristi, stupisce che il sig. Rendelli, suo malgrado, partecipi alla narrazione propagandistica dei pro-palestinesi "dal fiume al mare" e si presti ad essere uno dei tanti cavalli di troia di questa propaganda islamica, ignorando anche quando dicono nelle piazze, prima Gerusalemme e poi Roma.

Israele è stata trascinata in una guerra da Hamas e la sua reazione chirurgica è finalizzata alla distruzione di infrastrutture terroristiche sviluppatesi anche con la copertura di funzionari ONU. E' una guerra di sopravvivenza imposta dai palestinesi (io non credo che siano innocenti considerando i festeggiamenti post 7 ottobre e le infrastrutture sotterrane realizzate). Come in tutte le guerre ci sono i morti, anche civili, come ci furono in Italia durante i bombardamenti angloamericani (oggi osannati alleati), e gli italiani furono moralmente responsabili della nascita del fascismo, come lo sono gli abitanti di gaza nell'aver sposato l'ideologia omicida di Hamas. E purtroppo, una guerra è una guerra e Netanyaho lo ha dichiarato fin dall'inizio, non si è illuso. 

Sig.Riccardo Redaelli si è chiesto perché Hamas non rilascia gli ostaggi? Semplice, perché fino a quando dura il "presunto" massacro dei civili, loro possono alimentare l'insofferenza nell'occidente verso Israele, grazie agli utili idioti che in nome di un "ipocrita buonismo" possano fare pressione  sugli ebrei in tutto il mondo. Rilasciando gli ostaggi Israele si fermerebbe, e questo non lo vogliono, come ha dichiarato il loro leader che ci vogliono i morti civili per la causa palestinese. Gli utili idioti che prestano il fianco a queste narrazioni sono coloro che fanno allungare la prigionia degli ostaggi. Siete i loro migliori alleati. State promuovendo l'antisionismo e l'odio contro gli ebrei.

Sig.Riccardo Redaelli lo sa che  Hamas è un'organizzazione criminale? Gli israeliani non hanno ucciso il leader, ma lo hanno giustiziato (le parole giuste hanno un peso), come i comunisti hanno fatto con Mussolini. Lo sa che HAMAS ha nel programma, come l'Iran l'annientamento di Israele? Come si può fare la pace con un gruppo che non ti riconosce, che periodicamente ti aggrediscono, che predicano la morte degli ebrei e che vogliono la tregua solo per prendere fiato e ripartire. 

L'aspetto positivo della vicenda è che la favola di due popoli e due stati è finita.

Purtroppo prendo atto che l'Avvenire ha una linea editoriale filopalestinese ignorano anche le suo origine cristiane e che Cristo non è palestinese, ma Giudeo.  

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per oggi qui taccio.

domenica 8 settembre 2024

I giovani ed il problema del lavoro


Oggi per una coppia di giovani che desidera costituire una famiglia si trova dinanzi a due problemi: la precarietà del lavoro (soprattutto per il popolo delle partite iva o contratti precari). Il problema è conosciuto ed è uno degli argomenti delle campagne elettorali tra le forze politiche salvo ignorarlo, in nome dei debito pubblico, e dei vincoli di bilancio imposti dalla UE.

A coloro che parlano di politiche giovanili (inesistenti in Italia) sfugge che il problema del lavoro non lo si risolve con timide politiche di taglio del cuneo fiscale, ma coraggiose politiche di riduzione drastica della fiscalità ed inasprimento della lotta contro l'evasione ed il mancato pagamento delle tasse. Il costo del lavoro incide sulla competitività ed il prelievo fiscale sottrae risorse agli investimenti ed anche diminuisce la motivazione ad investire dei piccoli imprenditori.

Le politiche fiscali, se si vuole stimolare l'offerta di lavoro, devono essere drastiche e coraggiose, e la repressione dell'evasione fiscale deve essere meno garantista (tempi brevi) e più punitiva introducendo l'arresto per chi, anche per piccole somme, evade o non paga il debito fiscale. Inoltre queste politiche devono essere accompagnate anche da politiche di riduzione della spesa pubblica (troppi impiegati pubblici spesso improduttivi). E' chiaro che nessuna forza politica dell'arco costituzionale impotizza simili interventi perchè significherebbe minare la propria base elettrorale che trae forza proprio dalla burocrazia capillare (clientelismo), dalle associazioni sindacali ecc.

E' chiaro che manca la volontà politica di attuare politiche efficaci, perché l'apparato pubblico è una forma indiretta di Welfare dove gli organici sono sopra dimensionati e improduttivi, costituendo di fatto il vero debito pubblico, oltre ad essere una base elettorale.  Facciamo alcune considerazioni: le agenzie delle entrate sono distribuiti su più di 100 provincie oltre alle direzioni regionali. Questi uffici sono informatizzati e quindi hanno la funzione di determinare quanto devono allo stato i contribuenti, verificarne le dichiarazioni ed agire di conseguenza. Immaginiamo che un'agenzia territoriale abbia almeno un usciere, qualche impiegato amministrativo, capi reparti e dirigenti. Immaginiamo una media di 277 addetti per ufficio quindi possiamo stimare più di 30.000 impiegati. Aggiungiamo gli impiegati delle agenzie di riscossione e possiamo immaginare quanto la macchina BUROCRATICA costi allo stato. Il costo aumenta se consideriamo in nome del garantismo i tempi di riscossione (anni) e i ricorsi presso la giustizia tributaria ecc. Questo per far comprendere quanto sia utili l'evasione fiscale e il mancato versamento delle tasse da parte di altri.

Se si facesse una drastica riforma fiscale con l'abbattimento delle aliquote, sulle imprese e sul lavoro unitamente all'introduzione degli arresti per evasori e debitori non solo garantiremmo più gettito, avremmo un problema su cosa fare fare agli impiegati dell'amministrazione finanziaria. Ecco perché sostengo che la burocrazia è una forma di welfare oltre che di clientelismo che ostacola ed impedisce la  competitività del nostro sistema imprenditoriale, e quindi l'aumento dell'offerta di lavoro. Quindi per sostenere la spesa pubblica e l'apparato burocratico è necessario che ci siano gli evasori fiscali e l'aumento delle aliquote.



mercoledì 28 agosto 2024

L'utopia del Multiculturalismo

Massimo Dazeglio ebbe a dire: Fatta l'Italia, bisogna fare gli italiani. Possiamo affermare che esistano gli italiani? Si, ma in quanto veneti, siciliani, napoletani, romani, fiorentini, milanesi ecc,; siamo un popolo grazie alla storia che condividiamo che vede nell'arte, nel costume, nella cucina, nella religione giudeo-cristiana la nostra matrice, che ci distingue dai tedeschi, dai francesi, dagli slavi ecc Tuttavia non possiamo negare che ancora oggi facciamo riferimento a queste distinzioni per rimarcare differenze negative. Anzi abbiamo traferito nella competizione sportiva quelle ancestrali differenze che ci caratterizzano.

Oggi? La sinistra nel mondo occidentale promuove l'utopia della società multiculturale, tuttavia questa idea non è dimostrata dalla storia passata e recente. In tutte le società, nel passato come nel presente, le città si sono caratterizzate per la presenza di quartieri con forte caratterizzazione etnica, latini, indiani, cinesi, africani, arabi ecc con specifiche caratteristiche culturali, tipiche della loro provenienza etnica, nel concepire la vita di quartiere, nella ristorazione ed altre attività artigianali. Anche le scuole risentono di questa specificità. La società multiculturali sono state e sono solo sacche di emarginazioni sociali in quella fascia della popolazione povera o piccola borghese. 

La presenza di queste aree di emarginazione diventano strumentalmente bacino elettorale nelle competizioni elettorali e coacervo di problemi per la comunità per la presenza e crescita di individui non integrati nel tessuto sociale e violenti. Le città americane e quelle europee ne sono un esempio. Le destre condannano l'immigrazione non controllata e le sinistre esaltano la multiculturalità ed i benefici dell'inclusione, ma per trovare casi di "integrazione" dobbiamo salire la scala sociale e vediamo che la classe medio alta, caratterizzata da alti redditi, si è integrata perché hanno un alto livello culturale e abitano in quartieri ricchi e mandano i loro figli in scuole di qualità, frequentano i Lions Clubs e Rotary Club. I cittadini poveri che sono operai o commercianti si emarginano da se e semmai condividono la loro emarginazione anche con i nativi che vivono la stessa situazione sociale (quartieri, culto e reddito). Questi cittadini che identifichiamo di seconda e terza generazione rimangono nei costumi, nella lingua e nel vivere sociale cinesi, latini, indiani, africani ecc. Possiamo affermare che la vera inclusione è generata dal reddito.

Anche immaginando la religione come elemento comune per alcune fasce di popolazione, di origine europea, vediamo come l'appartenenza ad un culto cristiano non cattolico spesso si manifesta con chiese - comunità rumene, chiese - comunità cinesi, ecc.  in cui l'appartenenza culturale e la nazionalità ne sono la matrice comune. Il multiculturalismo come sintesi di più culture non esiste ed è impossibile perché la matrice culturale-nazionale di provenienza è l'unico elemento di unione e fratellanza vera. Ognuno sente la propria nazionalità come elemento che accomuna. L'altro è sempre l'altro.

Tuttavia, a decretare la morte dell'ideologia del multiculturalismo è l'immigrazione araba-musulmana dove il fattore totalizzante della religione ne condiziona il vivere sociale e soprattutto la relazione, ovvero, la non relazione con le altre comunità non musulmane. Non si creano problemi con i cristiani, gli ebrei, gli induisti, i buddisti ecc, perché tutte religioni inclusive, ma i problemi si creano con gli immigrati islamici che non vogliono essere contaminati dalla società ospitante e portano con loro un messaggio apocalittico per le nostre società. Inoltre l'immigrazione dai paesi arabi - islamici non è fine a se stessa, ma persegue un disegno globale, quello di "islamizzare" le società ospitanti. I musulmani non sono culturalmente integrabili.

sabato 17 agosto 2024

La Tregua secondo l'Islam?



La tregua non è la pace. 

La tregua è una pausa per poi riprendere successivamente le ostilità. 

La prima tregua con Quraysh fu concordata da Maometto a seguito della sua sconfitta per consentirgli di recuperare le forze e saccheggiare, vicino Medina, una colonia ebraica che ospitava la tribù Ebraica dei Banu an-Nadir. La tregua di Hudaybiyyah viene considerata dagli esegeti dell’Islam un’abile strattagemma politico: fare pace con un avversario i quel momento troppo forte per recuperare le forze e concentrarsi su un altro piú debole, per poi tornare alla carica non appena ci sono i presupposti per una vittoria. 

Nell'805 d.C. Costantino firmo una tregua con  Ibrāhīm ibn al-Aghlab emiro delle province romane dell'africa. Questa tregua non impedì ai musulmani di attaccare la Sicilia, la Sardegna e cosi la storia si sviluppa nel tempo, tregue e guerre. 

La pace con i cristiani e gli ebrei non è contemplata nell'islam, ma le tregue si, perché consentono di riorganizzarsi per il successivo scontro; quante tregue furono stabilite con i leader palestinesi? Nonostante le tregue, attentati terroristici, lanci di razzi ecc. Ciò che non comprende la società occidentale è che non sarà mai possibile una pace in Palestina, perché l'obiettivo dei paesi arabi non è la formazione di due stati per due popoli, ma la cancellazione dello stato sionista di Israele. Semmai si raggiungerà una tregua a Gaza, questa non sarà finalizzata alla pace, ma alla riorganizzazione per un'ennesima aggressione. Perché la tregua sia propedeutica alla pace è necessario che i paesi membri della Lega Araba riconoscano definitivamente lo stato di Israele (cambiando il loro statuto), allora si che la tregua sarebbe una fase per raggiungere la pace. 

Quando il 29/11/1947 l'ONU approvò a maggioranza di 2/3 la spartizione della Palestina in uno stato ebraico ed in uno stato arabo, il piano fu osteggiato dagli arabi, infatti Israele non intrattiene relazioni diplomatiche con stati arabi eccetto la Turchia. Quando il 14/05/1948 fu fondato lo stato di Israele vi fu subito dopo nel 15/05/1948 la prima aggressione degli arabi Egitto, Transgiordania, Siria, Libano e Iraq, Arabia Saudita, Yemen  con l'obiettivo di creare lo stato arabo Palestinese non riconoscendo la spartizione dell'ONU. In occasione di questa aggressione araba gli israeliani riuscirono ad espandere il territorio anche ad aree inizialmente assegnata agli arabi. Gli Israeliani si insediarono legittimamente su alcuni territori a seguito di una guerra di aggressione mossa loro. Durante questo conflitto ci furono 3 tregue.

Nel 1963 Israele fu attaccata da parte Egitto, Siria e Giordania, conosciuta come Guerra di Yon Kippur; anche questa volta Israele respinse gli attacchi ed avanzò in territorio conteso, ma fu costretto ancora una volta al ritiro dalle grandi potenze. 

Nel 1964 nasce l'OLP con l'obiettivo di eliminare Israele. Egitto e Giordania aggredirono Israele nota con la guerra dei 5 giorni (5-10 giugno 1967)  Israele vinse e acquisì altri territori. L'ONU con la risoluzione 242 condannava le occupazioni israeliane, ma Israele e l'OLP non riconobbero la risoluzione. In questo periodo ci furono tregue imposte dalla comunità internazionale. Yasser Arafat presidente dell'OLP (1968) scelse la via terroristica come metodo di lotta. 

Il 26 marzo 1979 presidente egiziano Sadat, in seguito alla mediazione americana  firmò gli accordi di Camp Daviduna storica pace con Israele. Sadat fu infatti ucciso nel 1981 dai fondamentalisti islamici della Jihad. Da questo momento la guerra Araba-Israeliana prosegue con gli attentati terroristici, dirottamenti di aerei e navi. Tutto questo per non riconoscere il diritto all'esistenza dello Stato di Israele.

L'Italia e la Germania a seguito della sconfitta della 2 guerra mondiale cedettero terre, Israele a seguito diverse guerre di aggressione ha acquisito nuovi territori, ma non si tratta di occupazione ma di terre contese. La Carta delle Nazioni Unite, adottata nel 1945, stabilisce il principio del rispetto della sovranità territoriale e dell'integrità politica degli Stati, ma gli Stati Arabi non accettarono la spartizione non riconoscendo lo stato di Israele, impedendo di fatto la nascita dello stato della Palestina determinando una situazione ibrida

Israele legittimamente ha acquisito un territorio rifiutato dagli Arabi perché la ripartizione ONU non è condivisa e quindi prevale la storia, e storicamente le terre contese sono ebraiche anche se hanno subito diverse occupazioni, 1000 anni a.C. Re Davide occupo Gerusalemme (poi ci furono persiani, greci, romani,) e nel 600 d.C. fu occupata dai Musulmani, ma gli ebrei continuavano ad esistere anche sotto l'occupazione ottomana e il protettorato inglese. Oggi dopo il riconoscimento dello Stato di Israele e il rifiuto degli Arabi legittimamente Israele amministra quei territori. 

Io non credo che possa esistere un tregua per la pace, perché non è contemplata nel pensiero islamico, che concepisce una tregua solo come una pausa per riorganizzarsi e riprendere la guerra fino alla vittoria.

Ora davanti alla storia ed agli eventi di oggi esistono tre categorie di persone: coloro che per posizione ideologia sono antisionisti (semiti sono anche gli arabi) e quindi si alimentano delle ragioni di coloro che auspicano la cancellazione di Israele, e questa posizione è chiara; i sostenitori di Israele perché hanno conoscenza della storia del precedente secolo e che desiderano ricercare un equilibrio che porti alla pace; gli idioti, coloro che fanno proprie le ragioni antisioniste perché in modo acritico, sposano la causa di Hamas e del genocidio. 

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giovedì 15 agosto 2024

Legittimare il terrorismo

 

 giovedì 18 aprile 2024 https://www.avvenire.it/mondo/pagine/israele-e-usa-trattano-su-rafah-a-gaza-si-muore nel commentare il blocco, con il veto USA e di altri paesi della bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu che raccomandava l'adesione piena della Palestina alle Nazioni Unite, entrava nel merito della questione "palestinese" criticando il veto USA perché Israele continuava a bombardare uccidendo civili, dichiarandoli "fatti". Infatti per la giornalista i fatti sono gli effetti del Raid israeliano con le presunte vittime civili

In questo articolo troviamo ancora la linea editoriale dell'avvenire pro-palestina un altro giornalista "Cavallo di Troia" dell'islamizzazione, suo malgrado, promotore del "verbo" di Hamas. I fatti che richiama hanno la fonte niente di meno che in Hamas, scrive... Stando al ministero di Hamas, sarebbero 33.970 i morti, 71 in più rispetto al giorno precedente. E' come se durante gli eccidi della seconda guerra mondiale a danno della popolazione civile, per contestare le strategie di attacco USA attuate per liberarci dai nazzi-fascisti, i nostri giornalisti citassero come fonte credibile, il ministero della propaganda del regime nazzista Joseph Goebbels. 

La sig.ra Anna Maria Brogi, deve sapere che un accordo sugli ostaggi sarà impossibile perché il sangue palestinese come, disse il loro defunto leader criminale  Ismail Haniyeh https://www.rainews.it/video/2023/10/il-leader-di-hamas-abbiamo-bisogno-del-sangue-di-tutti-per-la-rivoluzione-2c598e4c-8b1d-41bf-b0a8-c8872093f503.html , serve per promuovere la causa palestinese.  

La sig.ra Anna Maria Brogi se decodifica gli slogan "dal fiume al mare" , legge lo statuto di Hamas che dichiara di volere  la cancellazione dello Stato di Israele, e legge il progetto di "islamizzazione" e di lotta al "sionismo" come dichiarato nell'atto costitutivo della Lega Araba, potrà dedurre, documenti alla mano, che sono stati proprio gli stati arabi che non hanno accettato la logica occidentale di due popoli e due stati (Guerra arabo-israeliana del 1948, Guerra dei Sei Giorni del 1967, Guerra del Kippur del 1973, Guerra del Libano del 1982 ecc, senza contare i continuo attentati terroristici e lanci di razzi fino al 7 ottobre 2023). 

Quanto agli ostaggi (uomini, donne, anziani e bambini) di cui non se ne parla, è bene considerare che non saranno liberati perché sono organici alla propaganda anti-israeliana, ovvero antisionista, che utilizzando i civili come scudi umani cerca proprio di ottenere vittime innocenti (altrimenti non utilizzerebbero come basi logistiche scuole, ospedali, sedi ONU, moschee), tale da sollecitare il buonismo della sinistra e del mondo cattolico-cristiano che ignari ed inconsapevoli si fanno promotori del loro messaggio criminale. Gli ostaggi servono ed è questo un fatto per provocare morti civili.

Facciamo chiarezza, lo stato della Palestina non esiste, esiste solo nel pensiero occidentale, ma non nella visione dei paesi islamici. Lo stato della Palestina è un progetto "Jihādista" promosso con le bombe, sequestri di navi ed aerei, di cui Arafat ne fu il leader. I leader politici non solo hanno memora corta, ma non hanno compreso che ciò che accade in medio-oriente non è una contesta territoriale come nella guerra tra Russia-Ucraina, ma un progetto Jihadista ovvero una guerra religiosa. I morti di Gaza non sono responsabilità di Israele, ma di Hamas cui lei da credito come fonte, e legittimare un'organizzazione terroristica significa nel medio-lungo periodo portare il Jihadismo in Europa. Riconoscere uno stato che non è mai esistito significa affermare che il terrorismo paga, e che i Leader terroristi non sono criminali ma interlocutori.  

Quindi sig.ra Brogi non basi le sue analisi e conclusioni sui comunicati di Hamas, ma se vuole veramente capire cosa sta accadendo si rivolga a fonti istituzionali e studi la cultura del  medio-oriente, in particolare l'islam e l'ebraismo, la storia antica fino alla conquista romana, ottomana ed al protettorato inglese. Indossi gli occhiali della studiosa indipendente e non quelli di Hamas.

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martedì 30 luglio 2024

Il declino della Chiesa Cattolica





Il nuovo corso della Chiesa Cattolica sotto questo pontificato è il suo declino. 
La Chiesa Cattolica sta rinnegando le sue origini ignorando che Gesù era ed è un "ebreo" della tribu di Giuda e che la "Samaria" e la "Giudea" storicamente è terra degli ebrei, ed anche degli arabi, non centra nulla con l'islam, religione fondata con la spada sei secoli dopo la predicazione di Gesu.  La Chiesa Cattolica ha dimenticato che D-O, secondo la sua teologia, ha scelto di incarnarsi in un "ebreo" della tribu di Giuda e non in un uomo di altra provenienza (araba, romana ecc), questo coerentemente come annunciato dalle profezie della Torah (Bibbia per i cristiani). 
L'attuale dirigenza cattolica, come i fedeli cattolici, hanno dimenticato che le "crociate" promosse dai principi e re cattolici con la benedizione dei Pontefici (Papa Urbano II, Papa Eugenio III , Papa Gregorio VIII, Papa Bonifacio II) furono organizzate per liberare la "Terra Santa" dai musulmani e le loro violenze. Dopo la conquista ed islamizzazione del nord africa, con residue presenze cristiane ed ebraiche, dal 711 d.C. a seguito delle conversioni forzate o costretti ad emigrare, l'espansione araba-islamica comincio con la Spagna fino ad arrivare al sud della Francia mentre nell'800 d.C. arrivavano in Sicilia, Calabria, Puglia, Sardegna e Campania. 
La Chiesa dimentica come dall'846 d.C. navi saracene giunsero alla foce del Tevere e avanzarono verso Roma da terra dopo aver occupato Ostia arrivarono a Roma e  devastarono e depredarono tutto ciò che vi si trovava fuori comprese le basiliche. Si può continuare a narrare la devastazione dei musulmani, ma ci fermiamo qui. 
E' possibile che ai cattolici sfugga che è nel pensiero islamico la conquista di Roma , che viene dopo quella di  Gerusalemme? E' possibile che ai cattolici, leader religiosi e politici, siano passate inosservate le dichiarazioni di Iman, leader come Erdogan ecc che apertamente dichiarano che conquisteranno l'occidente, ovvero lo sottometteranno all'Islam, mediante i ventri delle loro donne ovvero l'incremento demografico? E' possibile che i cattolici, invasati di dialogo interreligioso, non si rendano conto che i musulmani mentono perché considerano i non islamici "infedeli"? 
I cattolici hanno perso la loro identità basata su un Ebreo, Gesù, e confondono la "pace" basata sul reciproco rispetto, con la pace basata sulla sottomissione base del pensiero islamico. Dimenticano, loro che si fregiano di essere custodi del pensiero di Gesù di quanto egli affermava in Matteo 10,16 Gesù dice: “Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe”. Concetto che gli ebrei sanno bene. I cattolici hanno perso la loro identità e per questo sono condannati a spegnersi. Approcciano con fiducia ed ingenuità i rapporti con l'islam/serpente e si affidano a ragionamenti non contestualizzati al pensiero islamico ed alla sua storia con una semplicità disarmante. I Sacerdoti che aprono le loro chiese alle preghiere islamiche, che parlano di dialogo con l'islam, i movimenti cattolici che protestano contro il "Genocidio" di Gaza (bugia confezionata a dovere da Hamas) non sanno che stanno decretando la loro fine
Infatti se la nascita dell'antisemitismo è attribuibile alla Chiesa Cattolica quando nelle loro catechesi, nei secoli, insegnavano che gli ebrei avevano ucciso "Dio" (cosa non vera perché l'Ebreo Gesù fu ucciso dai romani), oggi per parlare il "politicamente corretto" religiosamente parlando, non esitano a dimostrare che nel loro profondo persiste un sentimento antisemita, soprattutto quando decidono di fare cassa di risonanza a movimenti criminali come Hamas usando termini quali "territori occupati" e "genocidio" frutto di narrazioni antisioniste/semite. Nel dimenticare che Gesù era ebreo, che non esiste la palestina ma la Giudea e la Samaria e nel credere nelle fake news palestinesi, i cattolici si stanno condannando alla loro fine per aver perso la loro identità. Solo chi ha un'"identita" sopravvive alla storia e i musulmani hanno una identità precisa (1700 anni e più), non suscettibile ad adeguamenti sociali, perché basati sul corano, loro libro sacro, immodificabile; così come gli ebrei hanno una "identità" precisa basata (4000 anni) sulla Torah, interpretabile in base al contesto, ma unica nei valori condivisi anche nel mondo cristiani. 
I Cristiani Cattolici pur basandosi sulla Bibbia, hanno la Chiesa che aggiorna l'applicazione al contesto sociale-culturale-politico del secolo in cui si vive nella speranza di contenere la disaffezione dei loro fedeli, se consideriamo che le chiese sono disertate, i matrimoni religiosi in calo e le rimesse economiche in calo a causa del calo dell?8/%0 .                                                                                         Il problema è che l'Islam promuove principi incompatibili con la società con i diritti delle donne, con la liberta religiosa ecc, e mentono (come gli e permesso dal corano) allo scopo di dominare le società che li ospita e non di integrarsi. Di contro solo i cristiani evangelici sono più attenti e consapevoli del rischio e sostengono Israele senza credere alle bugie di Hamas.
A causa di questo orientamento culturale orientato al dialogo, anche con chi non vuole dialogare, il mondo cattolico diventa, insieme ai movimenti di sinistra,  cassa di risonanza del sentimento antisemita/sionista  tale che vediamo cementarsi in una unica e solidare realtà, come una Babele di confusione di valori, cattolici, associazioni LGBT, comunisti, associazioni femminili pronti a sostenere le associazioni palestinesi - musulmane in chiave anti Israeliana amplificando il messaggio distorto del genocidio. In questo anche la stampa cattolica ne diventa protagonista come l'Avvenire.
Protestano in nome di una menzogna contro l'unico stato democratico del medio oriente credendo agli assassini e non a quelli che ipocritamente chiamano fratelli maggiori. Questa posizione della Chiesa cattolica e un rinnovato antisemitismo che ne decreterà il declino.

Il fallimento dell'ONU

 


La base giuridica dell'ONU è la Carta delle Nazioni Unite, firmata il 26 giugno 1945 a San Francisco, a conclusione della Conferenza delle Nazioni Unite sull'organizzazione internazionale, ed entrata in vigore il 24 ottobre 1945. La Carta è un trattato internazionale che vincola tutti gli Stati che l'hanno ratificata. L'Articolo 1 dello statuto. I fini delle Nazioni Unite sono: 1. Mantenere la pace e la sicurezza internazionale, ed a questo fine: prendere efficaci misure collettive per prevenire e rimuovere le minacce alla pace e per reprimere gli atti di aggressione o le altre violazioni della pace, e conseguire con mezzi pacifici, ed in conformità ai princìpi della giustizia e del diritto internazionale, la composizione o la soluzione delle controversie o delle situazioni internazionali che potrebbero portare ad una violazione della pace. Il Consiglio di Sicureza, organismo di governo dell'ONU, è attualmente composto da 5 membri permanenti con potere di veto (Cina, Francia, Regno Unito, Russia e Stati Uniti) e da 10 membri non-permanenti, eletti dall'Assemblea Generale (AG).  Oltre al CdS ci sono altri 2 organi importanti: Corte internazionale di giustizia e il Segretariato delle Nazioni Unite.

Ciò detto è evidente che l'ONU, per come è strutturato, non è in grado di impedire le guerre sopratutto quando queste sono promosse dalle potenze aventi diritto di VETO le quali esercitano con  il loro diritto le pressioni a vantaggio dei membri permanenti e dei loro alleati. 

A riprova possiamo indicare come esempio, le questioni attuali, quali le risoluzioni ONU sulla questione Ucraina - Russa https://www.infodata.ilsole24ore.com/2022/03/05/assemblea-onu-solo-cinque-paesi-la-risoluzione-condanna-dellinvasione-russa/?refresh_ce=1 con 5 voti contrari e 35 astenuti e sulla questione di Gaza, https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2024/03/25/tregua-ostaggi-e-aiuti.-ecco-la-risoluzione-onu_020f982e-4a6a-462c-ad09-3b105f774d5f.html. che non hanno esordito alcun effetto. L'ONU è diventato o spettatore impotente nella questione Ucraina - Russia (aggressione della Russia) e attore parziale (grazie alla forte pressione dei paesi Arabi aderenti) sulla questione di Gaza, favorendo addiritura il concetto assurdo ed inverosimile di GENOCIDIO a carico di Israele (come se in tutte le guerre i civili non muoiano) ed ignorando le complicità, ampliamente dimostrate, dell'agenzia  ONU per i rifugiati  https://www.unhcr.org/it/ di copertura delle attività terroristiche nelle proprie sedi.

Anzi, proprio sulla questione Israele-Palestinese l'ONU non è stata capace ad essere imparziale, connotandosi come un Organismo inutile ed inadeguato a garantire la pace, ma solo essere un organismo di geopolitica per le "potenze" che ne fanno parte.

 

Parashat Vaierà, Genesi 17,1 - 22,24

  Quale prezzo siamo disposti a pagare per i nostri obiettivi? Quando desideriamo qualcosa ci poniamo mai la domanda quale prezzo siamo disp...