Quale prezzo siamo disposti a pagare per i nostri obiettivi?
Quando desideriamo qualcosa ci poniamo mai la domanda quale prezzo siamo disposti a pagare? Ovviamente non si parla di beni che sono generalmente quotati, ma parliamo di obiettivi che desideriamo raggiungere, ovvero del prezzo, in termini di sacrifici personali, che siamo disposti a pagare per raggiugere quell'obiettivo desiderato. Tanto è impossibile e desiderato l'obiettivo, tanto elevato è il prezzo che dobbiamo essere disposti a pagare. Spesso chi ci pone il dilemma della scelta non vuole il nostro sacrificio, ma la nostra attitudine e consapevolezza a sacrificarci. Perché è importante non esitare ed essere pronti a pagare il prezzo? Perché ciò dimostra la nostra motivazione, quella motivazione che è l'unica cosa che ci consente di ottenere quello che vogliamo. Cosi nella storia di Abramo vediamo che il desiderio era avere una "progenie" ovvero un figlio. Cosa impediva ad Abramo di avere un figlio? L'età e la sterilità della moglie: (Genesi 17:17..Nascerà un figlio a un uomo di cento anni? e Sara, che ha novant'anni, partorirà forse?”). Ora sappiamo che Abramo, spinto dalla moglie Sara, sterile, ricorse, su suggerimento della moglie stessa, ad una gravidanza surrogata, concependo un figlio "Ismaele" con la sua serva. Ciò dimostra quanto fosse complessa la situazione (progenie significava anche a chi dare l'eredità) e come Abramo non fosse sostenuto dalla moglie che non credette alla possibilità di concepire un figlio, secondo la promessa che D-O fece ad Abramo.
Cosa significa questo atto di debolezza? Che è possibile nel nostro cammino sbagliare e perdere di vista la speranza e l'obiettivo, ma è altrettanto possibile che la speranza animata dalla ricerca del Trascendente (D-O)ci dia la forza di riprendere il cammino. Tuttavia è chiaro che ogni sbaglio ha delle conseguenze che siamo chiamati a gestire anche quando riprendiamo a percorrere la strada segnata; la scelta sbagliata, il concepimento surrogato con la serva, avrà delle conseguenze, delle tensioni, delle implicazioni per il futuro, e saremo chiamati a proseguire il cammino verso l'obiettivo gestendo anche le complicazioni sorte dalla scelta sbagliata. Ciò comporterà più sacrifici.
L'incontro con D-O comporta il superamento dei limiti della natura(la sterilità) e del tempo (l'età), solo superando nelle nostre aspettative questi limiti possiamo trovare la forza e la volontà di essere protagonisti di un miracolo, ed una sfida ulteriore, quella della conoscenza (Genesi 18: 17 L'Eterno disse: “Nasconderò io ad Abraamo quello che sto per fare). Saremo chiamati a misurarci con gli eventi che apparentemente non sono collegati al nostro "sogno" obiettivo, salvo scoprire che nel futuro, l'azione positiva che faremo. E' emblematico che Abramo davanti alla notizia dell'imminente distruzione di Sodoma si preoccupò anche dell'altro, di chi non conosceva, come dimostra l'intermediazione in Genesi 18: 23 E Abraamo si avvicinò e disse: “Farai tu perire il giusto insieme con l'empio?. Non possiamo vivere come se fossimo soli, il nostro cammino dipende anche da come noi ci interessiamo degli altri, l'altro è la misura di come noi siamo connessi con il trascende, e prendiamo consapevolezza che non siamo isole. Quanto ci prendiamo cura dell'altro?
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