domenica 10 novembre 2024

Parashat Bereshit 1:1-6:8



TEMI

  • La creazione Genesi 1:1-26
  • La creazione dell'Uomo e della donna Genesi 2:1-25
  • La caduta Genesi 3:1-24
  • Il primo omicidio Genesi 4:1-26
  • Discendenza di Adamo Genesi 5:1-6:8

Perché il fratricidio è il primo evento narrato?

4:1 L’uomo poi avendo conosciuto Eva sua moglie, questa rimase incinta, e partorì Caino, e disse: Ho acquistato un uomo col (l’ajuto del) Signore. 2 Indi partorì eziandio suo fratello Abele. Abele fu pastore di bestiame minuto, e Caino fu agricoltore.3 Al termine di qualche tempo Caino recò dei prodotti della terra un presente al Signore. 4 Ed Abele recò anch’egli dei primogeniti del suo bestiame minuto, e delle loro parti più adipose; ed il Signore mostrò gradimento ad Abele ed al suo presente. 5 Ed a Caino ed al suo presente non mostrò gradimento; e ne rincrebbe a Caino assai, e ne restò abbattuto. 6 Il Signore disse a Caino: Perché ti rincresce, e perché sei abbattuto? 7 Già se opererai bene sarai esaltato; ma se tu non operi bene… Il peccato sta coricato alla porta; egli ha desiderio di te, ma tu domini sopra di lui. 8 Caino disse (ciò) ad Abele suo fratello. Indi mentre erano in campagna, Caino, alzatosi contro Abele suo fratello, l’uccise.

 קַיִן Caino significa acquisizione e Abele הֶבֶל significa effimero. Già nei nomi vediamo come spesso noi genitori proiettiamo sui figli quelle che sono le nostre aspettative. Caino era il "primogenito" e come tale l'aspettativa era maggiore rispetto ad Abele il secondo genito. Le nostre proiezioni ed aspettative spesso ci spingono a creare, nostro malgrado, gelosia tra i figli e con loro. I figli entrano in una competizione e spesso questa competizione può avere esiti sconvolgenti. Infatti nella narrazione del testo è curioso come benché si inizi con Caino primogenito, per descrivere il mestiere dei figli si inizia con Abele, sottolineando che era un "pastore", e successivamente Caino che era un "agricoltore", come per dire che Adamo ed Eva davano più peso ad Abele quasi come dire che Caino avesse disatteso le aspettative dei genitori.

Spesso noi genitori non seguiamo e stimoliamo le attitudini dei figli che non rispondono alle nostre aspettative e rimaniamo delusi dai figli che hanno attitudini diverse, e questo può creare competizione. E' indubbio che i due fratelli erano in competizione tra loro e che questa competizione fu alimentata dai genitori. Possiamo affermare che non sia diverso oggi? Quante volte le cronache nere e giudiziali mettono in evidenza questa competizione tra fratelli? che quando non ha risvolti tragici finisce in una contesa civilistica in tribunale su questioni economiche ?Per questo motivo la Torah richiama la nostra attenzione sul primo problema che come genitori dobbiamo affrontare nell'educazione di figli: rispettare le attitudini dei figli e non metterli in competizione. In questo modo si salvaguarda l'unità della famiglia.

Quando Caino e Abele presentarono il dono a D-O, Caino lo fece nel modo sbagliato, con l'animo sbagliato, in competizione con il fratello; non era importante il dono in se, come atto di gratitudine nei confronti di D-O sarebbe stato certo gradito, ma era importante con quale spirito/attitudine si faceva il dono a D-O. Questo è l'insegnamento. D-O nel dialogo richiamò Caino sull'atteggiamento, provocando una reazione affinché prendesse consapevolezza di "se" e suggerendo: perché sei abbattuto?  Già se opererai bene sarai esaltato; ed avvertendolo che se non dominava la sua indole sarebbe caduto: Il peccato sta coricato alla porta. Quando non dominiamo la nostra indole possiamo porre in essere azioni di cui poi ci pentiamo, quindi siamo richiamati ad un processo di "introspezione" ovvero di prendere consapevolezza sulle nostre debolezze caratteriali, e "dominarle", ed in questo modo possiamo elevarci.

Caino ignorò la raccomandazione di D-O " ma se tu non operi bene… Il peccato sta coricato alla porta" e cedette alla sua inclinazione raggirando il fratello in modo da colpirlo. La narrazione descrive, seppure sinteticamente, un altro aspetto che apre ad ulteriori riflessioni. Caino parlo ad Abele, e poi lo uccise. E' chiaro che questa breva citazione oltre a sotto intendere un raggiro, può fornirci anche un'altra riflessione: Abele è stato capace di spegnere la rabbia di Caino? O in modo ingenuo ha alimentato questa rabbia facendo al fratello, in buona fede, la morale?

 

Erminio David Petronio


Parashat Vaierà, Genesi 17,1 - 22,24

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