TEMI
- La creazione Genesi 1:1-26
- La creazione dell'Uomo e della donna Genesi 2:1-25
- La caduta Genesi 3:1-24
- Il primo omicidio Genesi 4:1-26
- Discendenza di Adamo Genesi 5:1-6:8
Perché il fratricidio è il primo evento narrato?
4:1 L’uomo poi avendo conosciuto Eva sua moglie, questa rimase
incinta, e partorì Caino, e disse: Ho acquistato un uomo col (l’ajuto del)
Signore. 2 Indi partorì eziandio suo fratello Abele. Abele fu pastore di
bestiame minuto, e Caino fu agricoltore.3 Al termine di qualche tempo Caino
recò dei prodotti della terra un presente al Signore. 4 Ed Abele recò anch’egli
dei primogeniti del suo bestiame minuto, e delle loro parti più adipose; ed il
Signore mostrò gradimento ad Abele ed al suo presente. 5 Ed a Caino ed al suo
presente non mostrò gradimento; e ne rincrebbe a Caino assai, e ne restò
abbattuto. 6 Il Signore disse a Caino: Perché ti rincresce, e perché sei
abbattuto? 7 Già se opererai bene sarai esaltato; ma se tu non operi bene… Il
peccato sta coricato alla porta; egli ha desiderio di te, ma tu domini sopra di
lui. 8 Caino disse (ciò) ad Abele suo fratello. Indi mentre erano in campagna,
Caino, alzatosi contro Abele suo fratello, l’uccise.
קַיִן Caino significa
acquisizione e Abele הֶבֶל significa effimero. Già nei nomi vediamo come spesso
noi genitori proiettiamo sui figli quelle che sono le nostre aspettative. Caino
era il "primogenito" e come tale l'aspettativa era maggiore rispetto
ad Abele il secondo genito. Le nostre proiezioni ed aspettative spesso ci
spingono a creare, nostro malgrado, gelosia tra i figli e con loro. I figli
entrano in una competizione e spesso questa competizione può avere esiti
sconvolgenti. Infatti nella narrazione del testo è curioso come benché si inizi
con Caino primogenito, per descrivere il mestiere dei figli si inizia con
Abele, sottolineando che era un "pastore", e successivamente Caino
che era un "agricoltore", come per dire che Adamo ed Eva davano più
peso ad Abele quasi come dire che Caino avesse disatteso le aspettative dei
genitori.
Spesso noi genitori non seguiamo e stimoliamo le attitudini dei
figli che non rispondono alle nostre aspettative e rimaniamo delusi dai figli
che hanno attitudini diverse, e questo può creare competizione. E' indubbio che
i due fratelli erano in competizione tra loro e che questa competizione fu
alimentata dai genitori. Possiamo affermare che non sia diverso oggi? Quante
volte le cronache nere e giudiziali mettono in evidenza questa competizione tra
fratelli? che quando non ha risvolti tragici finisce in una contesa civilistica
in tribunale su questioni economiche ?Per questo motivo la Torah richiama la
nostra attenzione sul primo problema che come genitori dobbiamo affrontare
nell'educazione di figli: rispettare le attitudini dei figli e non metterli in
competizione. In questo modo si salvaguarda l'unità della famiglia.
Quando Caino e Abele presentarono il dono a D-O, Caino lo fece
nel modo sbagliato, con l'animo sbagliato, in competizione con il fratello; non
era importante il dono in se, come atto di gratitudine nei confronti di D-O
sarebbe stato certo gradito, ma era importante con quale spirito/attitudine si
faceva il dono a D-O. Questo è l'insegnamento. D-O nel dialogo richiamò Caino
sull'atteggiamento, provocando una reazione affinché prendesse consapevolezza
di "se" e suggerendo: perché sei abbattuto? Già se opererai bene sarai esaltato; ed
avvertendolo che se non dominava la sua indole sarebbe caduto: Il peccato sta
coricato alla porta. Quando non dominiamo la nostra indole possiamo porre in
essere azioni di cui poi ci pentiamo, quindi siamo richiamati ad un processo di
"introspezione" ovvero di prendere consapevolezza sulle nostre
debolezze caratteriali, e "dominarle", ed in questo modo possiamo
elevarci.
Caino ignorò la raccomandazione di D-O " ma se tu non operi
bene… Il peccato sta coricato alla porta" e cedette alla sua inclinazione
raggirando il fratello in modo da colpirlo. La narrazione descrive, seppure
sinteticamente, un altro aspetto che apre ad ulteriori riflessioni. Caino parlo
ad Abele, e poi lo uccise. E' chiaro che questa breva citazione oltre a sotto
intendere un raggiro, può fornirci anche un'altra riflessione: Abele è stato
capace di spegnere la rabbia di Caino? O in modo ingenuo ha alimentato questa
rabbia facendo al fratello, in buona fede, la morale?
Erminio David Petronio