domenica 20 ottobre 2024

La Meloni e l'embargo di armi a Israele



Riprendo l'articolo di Rainew.24 del 19/10/2024 in cui il Presidente del Consiglio richiama l'attenzione, quasi a vantarsene, che l'Italia ha attuato un embargo più restrittivo e totale contro la vendita di armi ad Israele, rispetto ad altri governi Europei. La domanda è: a cosa serve questo embargo? Qual'è la logica di questa scelta politica? Dov'è l'intelligenza politica di questo embargo?

L'amministrazione USA, come i governi Europei con Francia e Spagna in prima linea, fanno dell'embargo di armi ad Israele una questione politica per lavarsi il viso davanti alle loro opinioni pubbliche arabe che ormai condizionano le loro agende politiche. Si, i paesi europei temono l'instabilità interna a causa della forte presenza di immigrati musulmani e dei forti interessi economici con i paesi Arabi. Tuttavia occorre aprire una riflessione sull'utilità di un embargo ad Israele, paese attaccato, rispetto al continuo sostegno di forniture all'Ucraina, perché attaccata dalla Russia, ovvero del doppio standard: lo stesso doppio standard relativamente ai bambini palestinesi che muoiono a causa della guerra, per l'opinione pubblica meritevoli di attenzione mediatica (osservando i media TV, Giornali, Social)  rispetto ai bambini ucraini che muoiono anche essi a causa della guerra. Quello cui stiamo assistendo è la manipolazione dei fatti e della verità.

Le organizzazioni terroristiche Hamas, Hezbollah ecc hanno avuto minaccia di boicottaggio per la fornitura di armi da parte di Russia, Iran, Cina e Corea del Nord? Non credo! Dunque chiedo alla Meloni, ed agli altri Leader,  se ci si è chiesto quale sarebbe l'effetto politico atteso interrompendo la fornitura di armi a Israele. La pace? La tregua? Costringere Benjamin Netanyahu ad interrompere l'azione militare? Io non credo si arriverà mai alla pace o alla tregua, semplicemente perché il programma dei terroristi sciiti è quello di annullare la presenza sionista in quella terra, motivo per il quale le leadership palestinesi non hanno mai approvato la costituzione di due stati per due popoli, temporeggiando sempre a livello negoziale. Se consideriamo le diverse guerre arabo-israeliane, la leadership araba non ha mai accettato quella ripartizione voluta dall'ONU, negoziando e temporeggiando, e la Leadeship sciita (Iran), per ragioni di dominio sui paesi musulmani sunniti, hanno preso l'iniziativa con la strategia del terrorismo. Come si spera di costringere a negoziare Israele, che ha sempre dimostrato volontà negoziale, con una controparte che vuole solo una tregua per riprendere fiato e riorganizzarsi. Quindi in questo contesto che senso ha il "l'embargo" sulle armi?

Una ulteriore considerazione è che gli embarghi sono inutili, perché esistono le importazione di armi mediante triangolazioni, come ha dimostrato la Russia, spesso sostenute dagli stessi paesi che hanno praticato l'embargo, facendo lucrare qualche imprenditore senza scrupoli con la complicità della politica. L'embargo tuttavia ha un effetto, se non militare sulle forniture, sul piano politico: la legittimazione dell'azione terroristica. L'embargo è un atto di debolezza politica che legittima  l'aggressore, ed in questo caso l'aggressore non è uno Stato come la Russia, ma un'organizzazione terroristica già ramificata nelle nostre città. L'embargo è un segnale di debolezza politica che in menti malate come quelle degli islamici fondamentalisti potrebbe segnalare l'opportunità che la nostra società è vulnerabile "psicologicamente" ad un attentato terroristico nelle nostre città.  

I governi europei sig. Presidente del Consiglio, devono sostenere la fornitura di armi a Israele, come fa la Germania, perché Israele ha diritto di difendersi e perché è un presidio della nostra civiltà giudeo-cristiana. Se cade Israele, e ciò non accadrà, cadrà tutto l'occidente. La pace la si potrà ottenere solo se il terrorismo sarà messo nelle condizioni di non nuocere, anche a costo di colpire l'Iran, sponsor principale, cosa si si auspicano anche i paesi arabi sunniti.




domenica 13 ottobre 2024

Anno 5785 - Odio gratuito

 

Lettera aperta agli antisionisti / antisemiti

C’è un concetto nella Torah/Bibbia libro ispirato da D-O per la religione ebraica e cristiana o libro di favole per gli atei o altro, di “Odio Gratuito”. Che cosa è l’odio gratuito? E’ un sentimento di ostilità che si concretizza in idee, sentimenti e comportamenti nei confronti di una persona o gruppo, non motivato, semplicemente per gelosia, invidia, è spesso alimentato da pregiudizi, stereotipi o da un semplice disprezzo immotivato, che non si basa su esperienze personali negative o su ragioni obiettive.

L’antisionismo/antisemitismo è fondato su un odio che si alimenta sul disprezzo degli ebrei per il solo fatto di essere ebrei. Questo odio non consente di analizzare i fatti con l’oggettività necessaria per avere un’idea precisa sulle le circostanze, le narrazioni giornalistiche (sempre di parte) ecc, ma parte dal presupposto che dato che sono “ebrei”, indipendentemente dalle ragioni evidenti, hanno torto e quindi devono essere puniti, ignorati, ghettizzati, e non ci si pone “dubbi”, è troppo difficile perché occorre documentarsi, studiare, ... ma è più semplice credere alle infamie sugli ebrei e su Israele perché ci rende maggioranza (pecore), mentre documentarsi, capire ecc è troppo faticoso e ci rende minoranze infelici. Meglio andare allo stadio è gridare ISRAELE GENOCIDA da buoni idioti (pecore) che correre il rischio di rimanere isolato per il culto della verità. 

Allora sorge una domanda:  perché tanti docenti, uomini di cultura ed artisti, che certamente non sono ignoranti e studiano sono anti sionisti? La risposta è elementare, se non conosco il contesto storico, filosofico, religioso (perché devo spendere il mio tempo per studiare una questione che riguarda il 2% della popolazione terrestre?) mi fido delle tesi di quanti sostengono al causa antisionista (affinità ideologia?, politica?, perché non sono religioso? o altro), oltretutto conviene, e popolare, per posizionarsi politicamente, per ragioni di mercato, ecc perché la massa di idioti (pecore) è cosi ampia che certamente compreranno dischi, saranno un grande seguito da manipolare nell’università e fare carriera, cui vendere libri che nessuno leggerà, e poi a livello elettorale ecc ..tutto sommato conviene, anche se non sono idiota, cosa importa se per pregiudizi, stereotipi semplice disprezzo si odiano gli ebrei che sono una minoranza? E' più semplice che considerare che il 20% dei Nobel sulla ricerca è prodotto dal 2% della popolazione terrestre, gli ebrei appunto.

Veniamo ai fatti che rendono irragionevole le posizioni dell’antisionismo / antisemitismo a prova di confutazione, e partiamo dai fatti più recenti.

a)  E’ facile fermare il presunto genocidio: 

E’ SUFFICIENTE IL RILASCIO DEGLI OSTAGGI. Se gli ostaggi venissero rilasciati ora Israele non avrebbe più la legittimità internazionale e morale, anche al proprio interno, di proseguire la guerra, che da difesa diventerebbe di aggressione e di vendetta, dovrebbe immediatamente fermare bombardamenti e ritirare le truppe.  Mi chiedo se voi antisionisti abbiate mai fatto questa semplice riflessione. No, perché le vostre non sono ragioni ma pregiudizi, e come pecore sposate lo slogan più banale STOP GENOCIDIO (ignorando i genocidi reali in atto). E mi chiedo se voi vi poniate la domanda del perché HAMAS non vuole rilasciare gli ostaggi. La risposta semplice, è perché non accettano le condizioni di resa, HAMAS cerca una tregua alle sue condizioni per riorganizzarsi e ripetere il 7/10 come già dichiarato. E' difficile pensare che il sangue dei civili e le devastazioni sono appunto ricercate da HAMAS per i poveri idioti delle piazze occidentali? Infatti chi uccide gli innocenti non è l'IDF ma le masse occidentali che ne sostengono la causa  di HAMAS e la loro carneficina.

b)  E’ un GENOCIDIO? La definizione di Genocidio il genocidio adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1948 si verifica quando vengono commessi atti specifici con l'intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo protetto. Su una popolazione di circa 2.000.000 di individui che vivono a Gaza  sono morti circa 42 000 individui miliziani combattenti, e certamente anche bambini utilizzati come scudi umani. Ogni qualvolta l’IDF interviene avvisa la popolazione (con il rischio certo che i terroristi si spostino da una zona ad un’altra confusi con i civili) prima di ingaggiare un combattimento urbano o effettuare un bombardamento mirato dove vengono accertati tunnel e depositi di armi. E non citiamo gli aiuti umanitari che Israele fa defluire in teatro di guerra a beneficio della popolazione “inerme”, mentre a nessuna organizzazione umanitaria è stata consentita la visita degli ostaggi ancora in vita. Ci sono vittime civili conseguenti? Sicuramente, come in Ucraina (ma la causa dei bambini ucraini uccisi dai russi non fa spettacolo sulle nostre piazze) ed in altri teatri di guerra, ma la maggior parte sono miliziani senza divisa che vengono spacciati per civili con le loro sceneggiate filmate. Inoltre continua l’incremento demografico dei palestinesi, principio contrario al concetto di genocidio.

c)  La popolazione palestinese è innocente? No di certo, tutti erano consapevoli di ciò che preparava HAMAS, considerando che sono stati costruiti più di 700km di tunnel sotterranei, infrastrutture abitabili e depositi ecc. Ogni casa civile, ogni moschea, ogni ospedale erano infrastrutture militarizzate. Non dimentichiamo che dopo l'eccidio del 7/10 a Gaza festeggiarono al passaggio degli ostaggi presentati come un trofeo. Ciò fa della popolazione palestinese colpevole come la leadership che ha eletto. Infatti la Risoluzione 181 dell'Assemblea Generale ONU accettato da Israele fu rifiutato da parte dei Paesi arabi. Lo Stato della Palestina non esiste per volontà della leadership palestinese/araba.

d)  Lancio dei missili: Dal 2001 sino ad oggi gli arabi-palestinesi lanciano razzi sulle città di Israele aumentandone l’intensità e dimostrando che con le “tregue” loro si armano con la complicità degli stati Arabi quali Egitto, Iran, Siria e Giordania. Questo continuo flusso di armamenti mai contestato dalla comunità internazionale, anzi, rea di aver coperto tramite l’ONU l’armamento dei terroristi. Non parliamo degli attentati di Fiumicino, Madrid, Parigi, ecc. Cosa deve fare Israele ringraziare e ritirarsi dai territori controllati come cuscinetto di sicurezza dando loro la sensazione che lanciare razzi paghi politicamente? Certo un antisionista /antisemita coerentemente con suo odio gratuito non si lamenta  del terrorismo arabo proprio perché vale il principio che il nemico del mio nemico è mio amico. Se ciò non fosse vero, gli amici antisionisti dovrebbero osservare come Israele abbia il dritto di porre fine a questo stato di cose.

Cari amici antisionisti parafrasando il grande Totò, siete uomini o caporali? Siete cosi vili da nascondervi dietro il dito con argomentazioni farlocche? Ovvero fate finta di essere idioti per odiare, o siete veramente idioti? A voi la risposta. Sempre la Torah/Bibbia descrive le conseguenze dell’odio gratuito: l’auto distruzione. Ma chi sarà distrutto? Secondo il calendario ebraico siamo entrati in questo mese nel 5785, secondo il calendario cristiano siamo nel 2024 e prossimi al 2025, secondo il calendario islamico 1444

Chi non ha una propria identità e vive di riflessi non sopravviverà. L’odio uccide se stessi.

Am Israel Chai

 

 

giovedì 12 settembre 2024

L'antisionismo dell'Avvenire (Giornale Cattolico)

L'articolo di Riccardo Redaelli del 01/08/2024 https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/se-netanyahu-alza-il-tiro è scandaloso, soprattutto su un giornale cattolico. Dichiarare che sia stato un assassinio l'uccisione di Beirut di Fuad, ed a Teran del leader politico di Hamas Ismail Haniyeh, è scandaloso. Ignorare che l'Iran è il mandante di tutte le aggressioni che quotidianamente subisce Israele è sposare la narrazione dei terroristi che hanno massacrato famiglie inermi, messo nei forni a microonde bambini e violentato donne, oltre ad aver preso in ostaggio più di 240 persone. Parlare di stragi di donne e bambini a Gaza è amplificare la propaganda falsa dei terroristi. Stupisce che un giornalista di un giornale cattolico si faccia portavoce delle menzogne dei terroristi, stupisce che il sig. Rendelli, suo malgrado, partecipi alla narrazione propagandistica dei pro-palestinesi "dal fiume al mare" e si presti ad essere uno dei tanti cavalli di troia di questa propaganda islamica, ignorando anche quando dicono nelle piazze, prima Gerusalemme e poi Roma.

Israele è stata trascinata in una guerra da Hamas e la sua reazione chirurgica è finalizzata alla distruzione di infrastrutture terroristiche sviluppatesi anche con la copertura di funzionari ONU. E' una guerra di sopravvivenza imposta dai palestinesi (io non credo che siano innocenti considerando i festeggiamenti post 7 ottobre e le infrastrutture sotterrane realizzate). Come in tutte le guerre ci sono i morti, anche civili, come ci furono in Italia durante i bombardamenti angloamericani (oggi osannati alleati), e gli italiani furono moralmente responsabili della nascita del fascismo, come lo sono gli abitanti di gaza nell'aver sposato l'ideologia omicida di Hamas. E purtroppo, una guerra è una guerra e Netanyaho lo ha dichiarato fin dall'inizio, non si è illuso. 

Sig.Riccardo Redaelli si è chiesto perché Hamas non rilascia gli ostaggi? Semplice, perché fino a quando dura il "presunto" massacro dei civili, loro possono alimentare l'insofferenza nell'occidente verso Israele, grazie agli utili idioti che in nome di un "ipocrita buonismo" possano fare pressione  sugli ebrei in tutto il mondo. Rilasciando gli ostaggi Israele si fermerebbe, e questo non lo vogliono, come ha dichiarato il loro leader che ci vogliono i morti civili per la causa palestinese. Gli utili idioti che prestano il fianco a queste narrazioni sono coloro che fanno allungare la prigionia degli ostaggi. Siete i loro migliori alleati. State promuovendo l'antisionismo e l'odio contro gli ebrei.

Sig.Riccardo Redaelli lo sa che  Hamas è un'organizzazione criminale? Gli israeliani non hanno ucciso il leader, ma lo hanno giustiziato (le parole giuste hanno un peso), come i comunisti hanno fatto con Mussolini. Lo sa che HAMAS ha nel programma, come l'Iran l'annientamento di Israele? Come si può fare la pace con un gruppo che non ti riconosce, che periodicamente ti aggrediscono, che predicano la morte degli ebrei e che vogliono la tregua solo per prendere fiato e ripartire. 

L'aspetto positivo della vicenda è che la favola di due popoli e due stati è finita.

Purtroppo prendo atto che l'Avvenire ha una linea editoriale filopalestinese ignorano anche le suo origine cristiane e che Cristo non è palestinese, ma Giudeo.  

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per oggi qui taccio.

domenica 8 settembre 2024

I giovani ed il problema del lavoro


Oggi per una coppia di giovani che desidera costituire una famiglia si trova dinanzi a due problemi: la precarietà del lavoro (soprattutto per il popolo delle partite iva o contratti precari). Il problema è conosciuto ed è uno degli argomenti delle campagne elettorali tra le forze politiche salvo ignorarlo, in nome dei debito pubblico, e dei vincoli di bilancio imposti dalla UE.

A coloro che parlano di politiche giovanili (inesistenti in Italia) sfugge che il problema del lavoro non lo si risolve con timide politiche di taglio del cuneo fiscale, ma coraggiose politiche di riduzione drastica della fiscalità ed inasprimento della lotta contro l'evasione ed il mancato pagamento delle tasse. Il costo del lavoro incide sulla competitività ed il prelievo fiscale sottrae risorse agli investimenti ed anche diminuisce la motivazione ad investire dei piccoli imprenditori.

Le politiche fiscali, se si vuole stimolare l'offerta di lavoro, devono essere drastiche e coraggiose, e la repressione dell'evasione fiscale deve essere meno garantista (tempi brevi) e più punitiva introducendo l'arresto per chi, anche per piccole somme, evade o non paga il debito fiscale. Inoltre queste politiche devono essere accompagnate anche da politiche di riduzione della spesa pubblica (troppi impiegati pubblici spesso improduttivi). E' chiaro che nessuna forza politica dell'arco costituzionale impotizza simili interventi perchè significherebbe minare la propria base elettrorale che trae forza proprio dalla burocrazia capillare (clientelismo), dalle associazioni sindacali ecc.

E' chiaro che manca la volontà politica di attuare politiche efficaci, perché l'apparato pubblico è una forma indiretta di Welfare dove gli organici sono sopra dimensionati e improduttivi, costituendo di fatto il vero debito pubblico, oltre ad essere una base elettorale.  Facciamo alcune considerazioni: le agenzie delle entrate sono distribuiti su più di 100 provincie oltre alle direzioni regionali. Questi uffici sono informatizzati e quindi hanno la funzione di determinare quanto devono allo stato i contribuenti, verificarne le dichiarazioni ed agire di conseguenza. Immaginiamo che un'agenzia territoriale abbia almeno un usciere, qualche impiegato amministrativo, capi reparti e dirigenti. Immaginiamo una media di 277 addetti per ufficio quindi possiamo stimare più di 30.000 impiegati. Aggiungiamo gli impiegati delle agenzie di riscossione e possiamo immaginare quanto la macchina BUROCRATICA costi allo stato. Il costo aumenta se consideriamo in nome del garantismo i tempi di riscossione (anni) e i ricorsi presso la giustizia tributaria ecc. Questo per far comprendere quanto sia utili l'evasione fiscale e il mancato versamento delle tasse da parte di altri.

Se si facesse una drastica riforma fiscale con l'abbattimento delle aliquote, sulle imprese e sul lavoro unitamente all'introduzione degli arresti per evasori e debitori non solo garantiremmo più gettito, avremmo un problema su cosa fare fare agli impiegati dell'amministrazione finanziaria. Ecco perché sostengo che la burocrazia è una forma di welfare oltre che di clientelismo che ostacola ed impedisce la  competitività del nostro sistema imprenditoriale, e quindi l'aumento dell'offerta di lavoro. Quindi per sostenere la spesa pubblica e l'apparato burocratico è necessario che ci siano gli evasori fiscali e l'aumento delle aliquote.



mercoledì 28 agosto 2024

L'utopia del Multiculturalismo

Massimo Dazeglio ebbe a dire: Fatta l'Italia, bisogna fare gli italiani. Possiamo affermare che esistano gli italiani? Si, ma in quanto veneti, siciliani, napoletani, romani, fiorentini, milanesi ecc,; siamo un popolo grazie alla storia che condividiamo che vede nell'arte, nel costume, nella cucina, nella religione giudeo-cristiana la nostra matrice, che ci distingue dai tedeschi, dai francesi, dagli slavi ecc Tuttavia non possiamo negare che ancora oggi facciamo riferimento a queste distinzioni per rimarcare differenze negative. Anzi abbiamo traferito nella competizione sportiva quelle ancestrali differenze che ci caratterizzano.

Oggi? La sinistra nel mondo occidentale promuove l'utopia della società multiculturale, tuttavia questa idea non è dimostrata dalla storia passata e recente. In tutte le società, nel passato come nel presente, le città si sono caratterizzate per la presenza di quartieri con forte caratterizzazione etnica, latini, indiani, cinesi, africani, arabi ecc con specifiche caratteristiche culturali, tipiche della loro provenienza etnica, nel concepire la vita di quartiere, nella ristorazione ed altre attività artigianali. Anche le scuole risentono di questa specificità. La società multiculturali sono state e sono solo sacche di emarginazioni sociali in quella fascia della popolazione povera o piccola borghese. 

La presenza di queste aree di emarginazione diventano strumentalmente bacino elettorale nelle competizioni elettorali e coacervo di problemi per la comunità per la presenza e crescita di individui non integrati nel tessuto sociale e violenti. Le città americane e quelle europee ne sono un esempio. Le destre condannano l'immigrazione non controllata e le sinistre esaltano la multiculturalità ed i benefici dell'inclusione, ma per trovare casi di "integrazione" dobbiamo salire la scala sociale e vediamo che la classe medio alta, caratterizzata da alti redditi, si è integrata perché hanno un alto livello culturale e abitano in quartieri ricchi e mandano i loro figli in scuole di qualità, frequentano i Lions Clubs e Rotary Club. I cittadini poveri che sono operai o commercianti si emarginano da se e semmai condividono la loro emarginazione anche con i nativi che vivono la stessa situazione sociale (quartieri, culto e reddito). Questi cittadini che identifichiamo di seconda e terza generazione rimangono nei costumi, nella lingua e nel vivere sociale cinesi, latini, indiani, africani ecc. Possiamo affermare che la vera inclusione è generata dal reddito.

Anche immaginando la religione come elemento comune per alcune fasce di popolazione, di origine europea, vediamo come l'appartenenza ad un culto cristiano non cattolico spesso si manifesta con chiese - comunità rumene, chiese - comunità cinesi, ecc.  in cui l'appartenenza culturale e la nazionalità ne sono la matrice comune. Il multiculturalismo come sintesi di più culture non esiste ed è impossibile perché la matrice culturale-nazionale di provenienza è l'unico elemento di unione e fratellanza vera. Ognuno sente la propria nazionalità come elemento che accomuna. L'altro è sempre l'altro.

Tuttavia, a decretare la morte dell'ideologia del multiculturalismo è l'immigrazione araba-musulmana dove il fattore totalizzante della religione ne condiziona il vivere sociale e soprattutto la relazione, ovvero, la non relazione con le altre comunità non musulmane. Non si creano problemi con i cristiani, gli ebrei, gli induisti, i buddisti ecc, perché tutte religioni inclusive, ma i problemi si creano con gli immigrati islamici che non vogliono essere contaminati dalla società ospitante e portano con loro un messaggio apocalittico per le nostre società. Inoltre l'immigrazione dai paesi arabi - islamici non è fine a se stessa, ma persegue un disegno globale, quello di "islamizzare" le società ospitanti. I musulmani non sono culturalmente integrabili.

sabato 17 agosto 2024

La Tregua secondo l'Islam?



La tregua non è la pace. 

La tregua è una pausa per poi riprendere successivamente le ostilità. 

La prima tregua con Quraysh fu concordata da Maometto a seguito della sua sconfitta per consentirgli di recuperare le forze e saccheggiare, vicino Medina, una colonia ebraica che ospitava la tribù Ebraica dei Banu an-Nadir. La tregua di Hudaybiyyah viene considerata dagli esegeti dell’Islam un’abile strattagemma politico: fare pace con un avversario i quel momento troppo forte per recuperare le forze e concentrarsi su un altro piú debole, per poi tornare alla carica non appena ci sono i presupposti per una vittoria. 

Nell'805 d.C. Costantino firmo una tregua con  Ibrāhīm ibn al-Aghlab emiro delle province romane dell'africa. Questa tregua non impedì ai musulmani di attaccare la Sicilia, la Sardegna e cosi la storia si sviluppa nel tempo, tregue e guerre. 

La pace con i cristiani e gli ebrei non è contemplata nell'islam, ma le tregue si, perché consentono di riorganizzarsi per il successivo scontro; quante tregue furono stabilite con i leader palestinesi? Nonostante le tregue, attentati terroristici, lanci di razzi ecc. Ciò che non comprende la società occidentale è che non sarà mai possibile una pace in Palestina, perché l'obiettivo dei paesi arabi non è la formazione di due stati per due popoli, ma la cancellazione dello stato sionista di Israele. Semmai si raggiungerà una tregua a Gaza, questa non sarà finalizzata alla pace, ma alla riorganizzazione per un'ennesima aggressione. Perché la tregua sia propedeutica alla pace è necessario che i paesi membri della Lega Araba riconoscano definitivamente lo stato di Israele (cambiando il loro statuto), allora si che la tregua sarebbe una fase per raggiungere la pace. 

Quando il 29/11/1947 l'ONU approvò a maggioranza di 2/3 la spartizione della Palestina in uno stato ebraico ed in uno stato arabo, il piano fu osteggiato dagli arabi, infatti Israele non intrattiene relazioni diplomatiche con stati arabi eccetto la Turchia. Quando il 14/05/1948 fu fondato lo stato di Israele vi fu subito dopo nel 15/05/1948 la prima aggressione degli arabi Egitto, Transgiordania, Siria, Libano e Iraq, Arabia Saudita, Yemen  con l'obiettivo di creare lo stato arabo Palestinese non riconoscendo la spartizione dell'ONU. In occasione di questa aggressione araba gli israeliani riuscirono ad espandere il territorio anche ad aree inizialmente assegnata agli arabi. Gli Israeliani si insediarono legittimamente su alcuni territori a seguito di una guerra di aggressione mossa loro. Durante questo conflitto ci furono 3 tregue.

Nel 1963 Israele fu attaccata da parte Egitto, Siria e Giordania, conosciuta come Guerra di Yon Kippur; anche questa volta Israele respinse gli attacchi ed avanzò in territorio conteso, ma fu costretto ancora una volta al ritiro dalle grandi potenze. 

Nel 1964 nasce l'OLP con l'obiettivo di eliminare Israele. Egitto e Giordania aggredirono Israele nota con la guerra dei 5 giorni (5-10 giugno 1967)  Israele vinse e acquisì altri territori. L'ONU con la risoluzione 242 condannava le occupazioni israeliane, ma Israele e l'OLP non riconobbero la risoluzione. In questo periodo ci furono tregue imposte dalla comunità internazionale. Yasser Arafat presidente dell'OLP (1968) scelse la via terroristica come metodo di lotta. 

Il 26 marzo 1979 presidente egiziano Sadat, in seguito alla mediazione americana  firmò gli accordi di Camp Daviduna storica pace con Israele. Sadat fu infatti ucciso nel 1981 dai fondamentalisti islamici della Jihad. Da questo momento la guerra Araba-Israeliana prosegue con gli attentati terroristici, dirottamenti di aerei e navi. Tutto questo per non riconoscere il diritto all'esistenza dello Stato di Israele.

L'Italia e la Germania a seguito della sconfitta della 2 guerra mondiale cedettero terre, Israele a seguito diverse guerre di aggressione ha acquisito nuovi territori, ma non si tratta di occupazione ma di terre contese. La Carta delle Nazioni Unite, adottata nel 1945, stabilisce il principio del rispetto della sovranità territoriale e dell'integrità politica degli Stati, ma gli Stati Arabi non accettarono la spartizione non riconoscendo lo stato di Israele, impedendo di fatto la nascita dello stato della Palestina determinando una situazione ibrida

Israele legittimamente ha acquisito un territorio rifiutato dagli Arabi perché la ripartizione ONU non è condivisa e quindi prevale la storia, e storicamente le terre contese sono ebraiche anche se hanno subito diverse occupazioni, 1000 anni a.C. Re Davide occupo Gerusalemme (poi ci furono persiani, greci, romani,) e nel 600 d.C. fu occupata dai Musulmani, ma gli ebrei continuavano ad esistere anche sotto l'occupazione ottomana e il protettorato inglese. Oggi dopo il riconoscimento dello Stato di Israele e il rifiuto degli Arabi legittimamente Israele amministra quei territori. 

Io non credo che possa esistere un tregua per la pace, perché non è contemplata nel pensiero islamico, che concepisce una tregua solo come una pausa per riorganizzarsi e riprendere la guerra fino alla vittoria.

Ora davanti alla storia ed agli eventi di oggi esistono tre categorie di persone: coloro che per posizione ideologia sono antisionisti (semiti sono anche gli arabi) e quindi si alimentano delle ragioni di coloro che auspicano la cancellazione di Israele, e questa posizione è chiara; i sostenitori di Israele perché hanno conoscenza della storia del precedente secolo e che desiderano ricercare un equilibrio che porti alla pace; gli idioti, coloro che fanno proprie le ragioni antisioniste perché in modo acritico, sposano la causa di Hamas e del genocidio. 

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giovedì 15 agosto 2024

Legittimare il terrorismo

 

 giovedì 18 aprile 2024 https://www.avvenire.it/mondo/pagine/israele-e-usa-trattano-su-rafah-a-gaza-si-muore nel commentare il blocco, con il veto USA e di altri paesi della bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu che raccomandava l'adesione piena della Palestina alle Nazioni Unite, entrava nel merito della questione "palestinese" criticando il veto USA perché Israele continuava a bombardare uccidendo civili, dichiarandoli "fatti". Infatti per la giornalista i fatti sono gli effetti del Raid israeliano con le presunte vittime civili

In questo articolo troviamo ancora la linea editoriale dell'avvenire pro-palestina un altro giornalista "Cavallo di Troia" dell'islamizzazione, suo malgrado, promotore del "verbo" di Hamas. I fatti che richiama hanno la fonte niente di meno che in Hamas, scrive... Stando al ministero di Hamas, sarebbero 33.970 i morti, 71 in più rispetto al giorno precedente. E' come se durante gli eccidi della seconda guerra mondiale a danno della popolazione civile, per contestare le strategie di attacco USA attuate per liberarci dai nazzi-fascisti, i nostri giornalisti citassero come fonte credibile, il ministero della propaganda del regime nazzista Joseph Goebbels. 

La sig.ra Anna Maria Brogi, deve sapere che un accordo sugli ostaggi sarà impossibile perché il sangue palestinese come, disse il loro defunto leader criminale  Ismail Haniyeh https://www.rainews.it/video/2023/10/il-leader-di-hamas-abbiamo-bisogno-del-sangue-di-tutti-per-la-rivoluzione-2c598e4c-8b1d-41bf-b0a8-c8872093f503.html , serve per promuovere la causa palestinese.  

La sig.ra Anna Maria Brogi se decodifica gli slogan "dal fiume al mare" , legge lo statuto di Hamas che dichiara di volere  la cancellazione dello Stato di Israele, e legge il progetto di "islamizzazione" e di lotta al "sionismo" come dichiarato nell'atto costitutivo della Lega Araba, potrà dedurre, documenti alla mano, che sono stati proprio gli stati arabi che non hanno accettato la logica occidentale di due popoli e due stati (Guerra arabo-israeliana del 1948, Guerra dei Sei Giorni del 1967, Guerra del Kippur del 1973, Guerra del Libano del 1982 ecc, senza contare i continuo attentati terroristici e lanci di razzi fino al 7 ottobre 2023). 

Quanto agli ostaggi (uomini, donne, anziani e bambini) di cui non se ne parla, è bene considerare che non saranno liberati perché sono organici alla propaganda anti-israeliana, ovvero antisionista, che utilizzando i civili come scudi umani cerca proprio di ottenere vittime innocenti (altrimenti non utilizzerebbero come basi logistiche scuole, ospedali, sedi ONU, moschee), tale da sollecitare il buonismo della sinistra e del mondo cattolico-cristiano che ignari ed inconsapevoli si fanno promotori del loro messaggio criminale. Gli ostaggi servono ed è questo un fatto per provocare morti civili.

Facciamo chiarezza, lo stato della Palestina non esiste, esiste solo nel pensiero occidentale, ma non nella visione dei paesi islamici. Lo stato della Palestina è un progetto "Jihādista" promosso con le bombe, sequestri di navi ed aerei, di cui Arafat ne fu il leader. I leader politici non solo hanno memora corta, ma non hanno compreso che ciò che accade in medio-oriente non è una contesta territoriale come nella guerra tra Russia-Ucraina, ma un progetto Jihadista ovvero una guerra religiosa. I morti di Gaza non sono responsabilità di Israele, ma di Hamas cui lei da credito come fonte, e legittimare un'organizzazione terroristica significa nel medio-lungo periodo portare il Jihadismo in Europa. Riconoscere uno stato che non è mai esistito significa affermare che il terrorismo paga, e che i Leader terroristi non sono criminali ma interlocutori.  

Quindi sig.ra Brogi non basi le sue analisi e conclusioni sui comunicati di Hamas, ma se vuole veramente capire cosa sta accadendo si rivolga a fonti istituzionali e studi la cultura del  medio-oriente, in particolare l'islam e l'ebraismo, la storia antica fino alla conquista romana, ottomana ed al protettorato inglese. Indossi gli occhiali della studiosa indipendente e non quelli di Hamas.

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Parashat Vaierà, Genesi 17,1 - 22,24

  Quale prezzo siamo disposti a pagare per i nostri obiettivi? Quando desideriamo qualcosa ci poniamo mai la domanda quale prezzo siamo disp...