Riprendo l'articolo di Rainew.24 del 19/10/2024 in cui il Presidente del Consiglio richiama l'attenzione, quasi a vantarsene, che l'Italia ha attuato un embargo più restrittivo e totale contro la vendita di armi ad Israele, rispetto ad altri governi Europei. La domanda è: a cosa serve questo embargo? Qual'è la logica di questa scelta politica? Dov'è l'intelligenza politica di questo embargo?
L'amministrazione USA, come i governi Europei con Francia e Spagna in prima linea, fanno dell'embargo di armi ad Israele una questione politica per lavarsi il viso davanti alle loro opinioni pubbliche arabe che ormai condizionano le loro agende politiche. Si, i paesi europei temono l'instabilità interna a causa della forte presenza di immigrati musulmani e dei forti interessi economici con i paesi Arabi. Tuttavia occorre aprire una riflessione sull'utilità di un embargo ad Israele, paese attaccato, rispetto al continuo sostegno di forniture all'Ucraina, perché attaccata dalla Russia, ovvero del doppio standard: lo stesso doppio standard relativamente ai bambini palestinesi che muoiono a causa della guerra, per l'opinione pubblica meritevoli di attenzione mediatica (osservando i media TV, Giornali, Social) rispetto ai bambini ucraini che muoiono anche essi a causa della guerra. Quello cui stiamo assistendo è la manipolazione dei fatti e della verità.
Le organizzazioni terroristiche Hamas, Hezbollah ecc hanno avuto minaccia di boicottaggio per la fornitura di armi da parte di Russia, Iran, Cina e Corea del Nord? Non credo! Dunque chiedo alla Meloni, ed agli altri Leader, se ci si è chiesto quale sarebbe l'effetto politico atteso interrompendo la fornitura di armi a Israele. La pace? La tregua? Costringere Benjamin Netanyahu ad interrompere l'azione militare? Io non credo si arriverà mai alla pace o alla tregua, semplicemente perché il programma dei terroristi sciiti è quello di annullare la presenza sionista in quella terra, motivo per il quale le leadership palestinesi non hanno mai approvato la costituzione di due stati per due popoli, temporeggiando sempre a livello negoziale. Se consideriamo le diverse guerre arabo-israeliane, la leadership araba non ha mai accettato quella ripartizione voluta dall'ONU, negoziando e temporeggiando, e la Leadeship sciita (Iran), per ragioni di dominio sui paesi musulmani sunniti, hanno preso l'iniziativa con la strategia del terrorismo. Come si spera di costringere a negoziare Israele, che ha sempre dimostrato volontà negoziale, con una controparte che vuole solo una tregua per riprendere fiato e riorganizzarsi. Quindi in questo contesto che senso ha il "l'embargo" sulle armi?
Una ulteriore considerazione è che gli embarghi sono inutili, perché esistono le importazione di armi mediante triangolazioni, come ha dimostrato la Russia, spesso sostenute dagli stessi paesi che hanno praticato l'embargo, facendo lucrare qualche imprenditore senza scrupoli con la complicità della politica. L'embargo tuttavia ha un effetto, se non militare sulle forniture, sul piano politico: la legittimazione dell'azione terroristica. L'embargo è un atto di debolezza politica che legittima l'aggressore, ed in questo caso l'aggressore non è uno Stato come la Russia, ma un'organizzazione terroristica già ramificata nelle nostre città. L'embargo è un segnale di debolezza politica che in menti malate come quelle degli islamici fondamentalisti potrebbe segnalare l'opportunità che la nostra società è vulnerabile "psicologicamente" ad un attentato terroristico nelle nostre città.
I governi europei sig. Presidente del Consiglio, devono sostenere la fornitura di armi a Israele, come fa la Germania, perché Israele ha diritto di difendersi e perché è un presidio della nostra civiltà giudeo-cristiana. Se cade Israele, e ciò non accadrà, cadrà tutto l'occidente. La pace la si potrà ottenere solo se il terrorismo sarà messo nelle condizioni di non nuocere, anche a costo di colpire l'Iran, sponsor principale, cosa si si auspicano anche i paesi arabi sunniti.