mercoledì 28 agosto 2024

L'utopia del Multiculturalismo

Massimo Dazeglio ebbe a dire: Fatta l'Italia, bisogna fare gli italiani. Possiamo affermare che esistano gli italiani? Si, ma in quanto veneti, siciliani, napoletani, romani, fiorentini, milanesi ecc,; siamo un popolo grazie alla storia che condividiamo che vede nell'arte, nel costume, nella cucina, nella religione giudeo-cristiana la nostra matrice, che ci distingue dai tedeschi, dai francesi, dagli slavi ecc Tuttavia non possiamo negare che ancora oggi facciamo riferimento a queste distinzioni per rimarcare differenze negative. Anzi abbiamo traferito nella competizione sportiva quelle ancestrali differenze che ci caratterizzano.

Oggi? La sinistra nel mondo occidentale promuove l'utopia della società multiculturale, tuttavia questa idea non è dimostrata dalla storia passata e recente. In tutte le società, nel passato come nel presente, le città si sono caratterizzate per la presenza di quartieri con forte caratterizzazione etnica, latini, indiani, cinesi, africani, arabi ecc con specifiche caratteristiche culturali, tipiche della loro provenienza etnica, nel concepire la vita di quartiere, nella ristorazione ed altre attività artigianali. Anche le scuole risentono di questa specificità. La società multiculturali sono state e sono solo sacche di emarginazioni sociali in quella fascia della popolazione povera o piccola borghese. 

La presenza di queste aree di emarginazione diventano strumentalmente bacino elettorale nelle competizioni elettorali e coacervo di problemi per la comunità per la presenza e crescita di individui non integrati nel tessuto sociale e violenti. Le città americane e quelle europee ne sono un esempio. Le destre condannano l'immigrazione non controllata e le sinistre esaltano la multiculturalità ed i benefici dell'inclusione, ma per trovare casi di "integrazione" dobbiamo salire la scala sociale e vediamo che la classe medio alta, caratterizzata da alti redditi, si è integrata perché hanno un alto livello culturale e abitano in quartieri ricchi e mandano i loro figli in scuole di qualità, frequentano i Lions Clubs e Rotary Club. I cittadini poveri che sono operai o commercianti si emarginano da se e semmai condividono la loro emarginazione anche con i nativi che vivono la stessa situazione sociale (quartieri, culto e reddito). Questi cittadini che identifichiamo di seconda e terza generazione rimangono nei costumi, nella lingua e nel vivere sociale cinesi, latini, indiani, africani ecc. Possiamo affermare che la vera inclusione è generata dal reddito.

Anche immaginando la religione come elemento comune per alcune fasce di popolazione, di origine europea, vediamo come l'appartenenza ad un culto cristiano non cattolico spesso si manifesta con chiese - comunità rumene, chiese - comunità cinesi, ecc.  in cui l'appartenenza culturale e la nazionalità ne sono la matrice comune. Il multiculturalismo come sintesi di più culture non esiste ed è impossibile perché la matrice culturale-nazionale di provenienza è l'unico elemento di unione e fratellanza vera. Ognuno sente la propria nazionalità come elemento che accomuna. L'altro è sempre l'altro.

Tuttavia, a decretare la morte dell'ideologia del multiculturalismo è l'immigrazione araba-musulmana dove il fattore totalizzante della religione ne condiziona il vivere sociale e soprattutto la relazione, ovvero, la non relazione con le altre comunità non musulmane. Non si creano problemi con i cristiani, gli ebrei, gli induisti, i buddisti ecc, perché tutte religioni inclusive, ma i problemi si creano con gli immigrati islamici che non vogliono essere contaminati dalla società ospitante e portano con loro un messaggio apocalittico per le nostre società. Inoltre l'immigrazione dai paesi arabi - islamici non è fine a se stessa, ma persegue un disegno globale, quello di "islamizzare" le società ospitanti. I musulmani non sono culturalmente integrabili.

sabato 17 agosto 2024

La Tregua secondo l'Islam?



La tregua non è la pace. 

La tregua è una pausa per poi riprendere successivamente le ostilità. 

La prima tregua con Quraysh fu concordata da Maometto a seguito della sua sconfitta per consentirgli di recuperare le forze e saccheggiare, vicino Medina, una colonia ebraica che ospitava la tribù Ebraica dei Banu an-Nadir. La tregua di Hudaybiyyah viene considerata dagli esegeti dell’Islam un’abile strattagemma politico: fare pace con un avversario i quel momento troppo forte per recuperare le forze e concentrarsi su un altro piú debole, per poi tornare alla carica non appena ci sono i presupposti per una vittoria. 

Nell'805 d.C. Costantino firmo una tregua con  Ibrāhīm ibn al-Aghlab emiro delle province romane dell'africa. Questa tregua non impedì ai musulmani di attaccare la Sicilia, la Sardegna e cosi la storia si sviluppa nel tempo, tregue e guerre. 

La pace con i cristiani e gli ebrei non è contemplata nell'islam, ma le tregue si, perché consentono di riorganizzarsi per il successivo scontro; quante tregue furono stabilite con i leader palestinesi? Nonostante le tregue, attentati terroristici, lanci di razzi ecc. Ciò che non comprende la società occidentale è che non sarà mai possibile una pace in Palestina, perché l'obiettivo dei paesi arabi non è la formazione di due stati per due popoli, ma la cancellazione dello stato sionista di Israele. Semmai si raggiungerà una tregua a Gaza, questa non sarà finalizzata alla pace, ma alla riorganizzazione per un'ennesima aggressione. Perché la tregua sia propedeutica alla pace è necessario che i paesi membri della Lega Araba riconoscano definitivamente lo stato di Israele (cambiando il loro statuto), allora si che la tregua sarebbe una fase per raggiungere la pace. 

Quando il 29/11/1947 l'ONU approvò a maggioranza di 2/3 la spartizione della Palestina in uno stato ebraico ed in uno stato arabo, il piano fu osteggiato dagli arabi, infatti Israele non intrattiene relazioni diplomatiche con stati arabi eccetto la Turchia. Quando il 14/05/1948 fu fondato lo stato di Israele vi fu subito dopo nel 15/05/1948 la prima aggressione degli arabi Egitto, Transgiordania, Siria, Libano e Iraq, Arabia Saudita, Yemen  con l'obiettivo di creare lo stato arabo Palestinese non riconoscendo la spartizione dell'ONU. In occasione di questa aggressione araba gli israeliani riuscirono ad espandere il territorio anche ad aree inizialmente assegnata agli arabi. Gli Israeliani si insediarono legittimamente su alcuni territori a seguito di una guerra di aggressione mossa loro. Durante questo conflitto ci furono 3 tregue.

Nel 1963 Israele fu attaccata da parte Egitto, Siria e Giordania, conosciuta come Guerra di Yon Kippur; anche questa volta Israele respinse gli attacchi ed avanzò in territorio conteso, ma fu costretto ancora una volta al ritiro dalle grandi potenze. 

Nel 1964 nasce l'OLP con l'obiettivo di eliminare Israele. Egitto e Giordania aggredirono Israele nota con la guerra dei 5 giorni (5-10 giugno 1967)  Israele vinse e acquisì altri territori. L'ONU con la risoluzione 242 condannava le occupazioni israeliane, ma Israele e l'OLP non riconobbero la risoluzione. In questo periodo ci furono tregue imposte dalla comunità internazionale. Yasser Arafat presidente dell'OLP (1968) scelse la via terroristica come metodo di lotta. 

Il 26 marzo 1979 presidente egiziano Sadat, in seguito alla mediazione americana  firmò gli accordi di Camp Daviduna storica pace con Israele. Sadat fu infatti ucciso nel 1981 dai fondamentalisti islamici della Jihad. Da questo momento la guerra Araba-Israeliana prosegue con gli attentati terroristici, dirottamenti di aerei e navi. Tutto questo per non riconoscere il diritto all'esistenza dello Stato di Israele.

L'Italia e la Germania a seguito della sconfitta della 2 guerra mondiale cedettero terre, Israele a seguito diverse guerre di aggressione ha acquisito nuovi territori, ma non si tratta di occupazione ma di terre contese. La Carta delle Nazioni Unite, adottata nel 1945, stabilisce il principio del rispetto della sovranità territoriale e dell'integrità politica degli Stati, ma gli Stati Arabi non accettarono la spartizione non riconoscendo lo stato di Israele, impedendo di fatto la nascita dello stato della Palestina determinando una situazione ibrida

Israele legittimamente ha acquisito un territorio rifiutato dagli Arabi perché la ripartizione ONU non è condivisa e quindi prevale la storia, e storicamente le terre contese sono ebraiche anche se hanno subito diverse occupazioni, 1000 anni a.C. Re Davide occupo Gerusalemme (poi ci furono persiani, greci, romani,) e nel 600 d.C. fu occupata dai Musulmani, ma gli ebrei continuavano ad esistere anche sotto l'occupazione ottomana e il protettorato inglese. Oggi dopo il riconoscimento dello Stato di Israele e il rifiuto degli Arabi legittimamente Israele amministra quei territori. 

Io non credo che possa esistere un tregua per la pace, perché non è contemplata nel pensiero islamico, che concepisce una tregua solo come una pausa per riorganizzarsi e riprendere la guerra fino alla vittoria.

Ora davanti alla storia ed agli eventi di oggi esistono tre categorie di persone: coloro che per posizione ideologia sono antisionisti (semiti sono anche gli arabi) e quindi si alimentano delle ragioni di coloro che auspicano la cancellazione di Israele, e questa posizione è chiara; i sostenitori di Israele perché hanno conoscenza della storia del precedente secolo e che desiderano ricercare un equilibrio che porti alla pace; gli idioti, coloro che fanno proprie le ragioni antisioniste perché in modo acritico, sposano la causa di Hamas e del genocidio. 

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giovedì 15 agosto 2024

Legittimare il terrorismo

 

 giovedì 18 aprile 2024 https://www.avvenire.it/mondo/pagine/israele-e-usa-trattano-su-rafah-a-gaza-si-muore nel commentare il blocco, con il veto USA e di altri paesi della bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu che raccomandava l'adesione piena della Palestina alle Nazioni Unite, entrava nel merito della questione "palestinese" criticando il veto USA perché Israele continuava a bombardare uccidendo civili, dichiarandoli "fatti". Infatti per la giornalista i fatti sono gli effetti del Raid israeliano con le presunte vittime civili

In questo articolo troviamo ancora la linea editoriale dell'avvenire pro-palestina un altro giornalista "Cavallo di Troia" dell'islamizzazione, suo malgrado, promotore del "verbo" di Hamas. I fatti che richiama hanno la fonte niente di meno che in Hamas, scrive... Stando al ministero di Hamas, sarebbero 33.970 i morti, 71 in più rispetto al giorno precedente. E' come se durante gli eccidi della seconda guerra mondiale a danno della popolazione civile, per contestare le strategie di attacco USA attuate per liberarci dai nazzi-fascisti, i nostri giornalisti citassero come fonte credibile, il ministero della propaganda del regime nazzista Joseph Goebbels. 

La sig.ra Anna Maria Brogi, deve sapere che un accordo sugli ostaggi sarà impossibile perché il sangue palestinese come, disse il loro defunto leader criminale  Ismail Haniyeh https://www.rainews.it/video/2023/10/il-leader-di-hamas-abbiamo-bisogno-del-sangue-di-tutti-per-la-rivoluzione-2c598e4c-8b1d-41bf-b0a8-c8872093f503.html , serve per promuovere la causa palestinese.  

La sig.ra Anna Maria Brogi se decodifica gli slogan "dal fiume al mare" , legge lo statuto di Hamas che dichiara di volere  la cancellazione dello Stato di Israele, e legge il progetto di "islamizzazione" e di lotta al "sionismo" come dichiarato nell'atto costitutivo della Lega Araba, potrà dedurre, documenti alla mano, che sono stati proprio gli stati arabi che non hanno accettato la logica occidentale di due popoli e due stati (Guerra arabo-israeliana del 1948, Guerra dei Sei Giorni del 1967, Guerra del Kippur del 1973, Guerra del Libano del 1982 ecc, senza contare i continuo attentati terroristici e lanci di razzi fino al 7 ottobre 2023). 

Quanto agli ostaggi (uomini, donne, anziani e bambini) di cui non se ne parla, è bene considerare che non saranno liberati perché sono organici alla propaganda anti-israeliana, ovvero antisionista, che utilizzando i civili come scudi umani cerca proprio di ottenere vittime innocenti (altrimenti non utilizzerebbero come basi logistiche scuole, ospedali, sedi ONU, moschee), tale da sollecitare il buonismo della sinistra e del mondo cattolico-cristiano che ignari ed inconsapevoli si fanno promotori del loro messaggio criminale. Gli ostaggi servono ed è questo un fatto per provocare morti civili.

Facciamo chiarezza, lo stato della Palestina non esiste, esiste solo nel pensiero occidentale, ma non nella visione dei paesi islamici. Lo stato della Palestina è un progetto "Jihādista" promosso con le bombe, sequestri di navi ed aerei, di cui Arafat ne fu il leader. I leader politici non solo hanno memora corta, ma non hanno compreso che ciò che accade in medio-oriente non è una contesta territoriale come nella guerra tra Russia-Ucraina, ma un progetto Jihadista ovvero una guerra religiosa. I morti di Gaza non sono responsabilità di Israele, ma di Hamas cui lei da credito come fonte, e legittimare un'organizzazione terroristica significa nel medio-lungo periodo portare il Jihadismo in Europa. Riconoscere uno stato che non è mai esistito significa affermare che il terrorismo paga, e che i Leader terroristi non sono criminali ma interlocutori.  

Quindi sig.ra Brogi non basi le sue analisi e conclusioni sui comunicati di Hamas, ma se vuole veramente capire cosa sta accadendo si rivolga a fonti istituzionali e studi la cultura del  medio-oriente, in particolare l'islam e l'ebraismo, la storia antica fino alla conquista romana, ottomana ed al protettorato inglese. Indossi gli occhiali della studiosa indipendente e non quelli di Hamas.

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Parashat Vaierà, Genesi 17,1 - 22,24

  Quale prezzo siamo disposti a pagare per i nostri obiettivi? Quando desideriamo qualcosa ci poniamo mai la domanda quale prezzo siamo disp...