mercoledì 3 settembre 2025

Perché oggi assistiamo a un risveglio dell’antisemitismo?


Un’inchiesta sulle radici storiche, teologiche e politiche di un fenomeno che attraversa i secoli.

L’antisemitismo non è una piaga recente: affonda le sue radici nei primi secoli del cristianesimo. Il punto di svolta viene spesso individuato nel Concilio di Nicea (325 d.C.), quando la Chiesa nascente definì la deità di Gesù. Una scelta legittima sul piano della fede, ma che aprì la strada a un pericoloso equivoco: attribuire al popolo ebraico una colpa collettiva per la morte di “Dio incarnato”.

Da lì prese forma la cosiddetta "teologia della sostituzione": secondo questa visione, la Chiesa sarebbe la “nuova Israele”, unica erede delle promesse divine, mentre gli ebrei sarebbero stati rigettati a causa del loro presunto tradimento. Ma perché era necessario censurare e marginalizzare gli ebrei? La risposta sembra chiara: consolidare l’identità di una Chiesa che stava assumendo un ruolo politico e sociale sempre più forte.

Le tappe di una lunga persecuzione
Antichità tardo-romana e Alto Medioevo

* IV-V secolo: limitazioni ai diritti civili e religiosi degli ebrei, divieto di costruire nuove sinagoghe, esclusione dalle cariche pubbliche.
* Dal IV secolo: i Concili ecclesiastici introducono divieti di matrimoni misti e ulteriori restrizioni sociali e giuridiche.

**Medioevo**

* VII secolo (Spagna visigota): conversioni forzate, confische e divieto di praticare il culto ebraico.
* XI secolo (Prime Crociate): massacri di comunità ebraiche in Renania.
* XII-XIII secolo: accuse infamanti di omicidio rituale e profanazione dell’ostia.
* 1215: il IV Concilio Lateranense impone agli ebrei segni distintivi, come la “rotella gialla”.
* XIII secolo: roghi del Talmud e nuove espulsioni da vari regni europei.

**Tardo Medioevo e Inizio Età Moderna**

* Espulsioni sistematiche: Inghilterra (1290), Francia (1306 e 1394), Spagna (1492), Portogallo (1496).
* XIV secolo: durante la Peste Nera, pogrom in tutta Europa con l’accusa di avvelenare i pozzi.
* XV secolo: l’Inquisizione perseguita i conversos, gli ebrei convertiti.

**Età Moderna**

* Dal 1516: istituzione dei ghetti (il primo a Venezia), segregazione sociale e professionale.
* Conversioni forzate di minori e orfani.
* Umiliazioni rituali e obbligo di presenziare a prediche cristiane.

**Età Contemporanea**

* Persistono discriminazioni legali fino all’Ottocento.
* 1858: il caso Mortara a Bologna (bambino ebreo battezzato segretamente e sottratto alla famiglia).
* XIX-XX secolo: l’ostilità secolare alimenta un terreno favorevole all’antisemitismo moderno, che sfocerà nello sterminio nazista.

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## La posizione della Chiesa e il ruolo delle teologie

Secondo una lettura critica, la **Chiesa cattolica ha avuto bisogno dell’antisemitismo** per legittimare la propria identità. Un’interpretazione forte, che si basa sul fatto che per secoli la teologia della sostituzione è stata utilizzata per distinguere il “nuovo Israele” dal “vecchio”, attribuendo alla Chiesa un primato salvifico.

Diverso l’approccio delle comunità evangeliche, che hanno sviluppato la cosiddetta **teologia dell’innesto**: i gentili che credono in Gesù non sostituiscono Israele, ma si innestano sull’albero dell’alleanza, che rimane radicato nel popolo ebraico. Questo spiega perché molti gruppi evangelici moderni siano apertamente sionisti, al contrario di gran parte del cattolicesimo.

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## Dal passato al presente: la questione palestinese

L’antisemitismo cattolico, sostengono alcuni analisti, oggi si manifesta in forme più sottili e ipocrite. Basta osservare il linguaggio di alcune testate vicine al mondo ecclesiale, come **Avvenire**, che spesso riprendono la terminologia di emittenti filo-palestinesi come **Al Jazeera**: “territori occupati”, “genocidio”, “fame”.

Non mancano casi simbolici: sacerdoti che vestono statue di Gesù con la kefiah, altari adornati con la bandiera palestinese. Gesti che, anziché chiarire la complessità del conflitto, rischiano di alimentare un linguaggio dell’odio contro Israele, appoggiando di fatto le narrazioni di gruppi terroristici come Hamas.

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## Conclusioni

Dalla teologia della sostituzione alle prese di posizione sul conflitto israelo-palestinese, un filo rosso attraversa la storia del cristianesimo: la necessità, implicita o esplicita, di definire la propria identità in contrapposizione all’ebraismo.

Che oggi questo si traduca in forme di antisemitismo velato o in narrative filo-palestinesi, resta un fatto: **l’ebraicità di Gesù continua a rappresentare una sfida teologica e identitaria per la Chiesa cattolica**. E forse è proprio questo il motivo per cui l’antisemitismo, nonostante secoli di sangue e persecuzioni, conosce ancora un inquietante risveglio.

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martedì 2 settembre 2025

ONU e diritto internazionale: un chiarimento necessario

 Nazioni Unite (ONU)


Spesso si pensa che le risoluzioni dell’ONU abbiano valore giuridico vincolante per tutti gli Stati. In realtà non è così.
Le risoluzioni non costituiscono fonte diretta di diritto internazionale: esse nascono da regole condivise solo dagli Stati membri e, all’interno del Consiglio di Sicurezza, non tutti hanno pari dignità di voto. Alcuni Stati detengono il diritto di veto, condizionando di fatto le decisioni collettive.
L’ONU non dispone di un vero potere esecutivo capace di imporre l’osservanza delle proprie risoluzioni: non può obbligare uno Stato ad adeguarsi, se non entro i limiti del consenso e degli equilibri politici tra i membri.
Di conseguenza, sia i trattati internazionali sia le risoluzioni ONU hanno un valore giuridico solo tra gli Stati che vi aderiscono. Per tutti gli altri restano strumenti di pressione e linee guida con forte valenza politica, ma non giuridicamente vincolante.
In sintesi: il diritto internazionale si fonda sul consenso tra Stati sovrani, e l’ONU, pur avendo un enorme peso politico e diplomatico, non ha il potere di imporre regole universali.
LONU serve solo alle superpotenze per manipolare la politica internazonale ed a pagare spesew a funzionari.

Perché oggi assistiamo a un risveglio dell’antisemitismo?

Un’inchiesta sulle radici storiche, teologiche e politiche di un fenomeno che attraversa i secoli. L’antisemitismo non è una piaga recente: ...