Spesso si pensa che le risoluzioni dell’ONU abbiano valore giuridico vincolante per tutti gli Stati. In realtà non è così.
Le risoluzioni non costituiscono fonte diretta di diritto internazionale: esse nascono da regole condivise solo dagli Stati membri e, all’interno del Consiglio di Sicurezza, non tutti hanno pari dignità di voto. Alcuni Stati detengono il diritto di veto, condizionando di fatto le decisioni collettive.
L’ONU non dispone di un vero potere esecutivo capace di imporre l’osservanza delle proprie risoluzioni: non può obbligare uno Stato ad adeguarsi, se non entro i limiti del consenso e degli equilibri politici tra i membri.
Di conseguenza, sia i trattati internazionali sia le risoluzioni ONU hanno un valore giuridico solo tra gli Stati che vi aderiscono. Per tutti gli altri restano strumenti di pressione e linee guida con forte valenza politica, ma non giuridicamente vincolante.
In sintesi: il diritto internazionale si fonda sul consenso tra Stati sovrani, e l’ONU, pur avendo un enorme peso politico e diplomatico, non ha il potere di imporre regole universali.
LONU serve solo alle superpotenze per manipolare la politica internazonale ed a pagare spesew a funzionari.
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